Si potrebbe anche aprire un tavolo di discussione per valutare diversi progetti di ‘housing sociale’, scegliendo quello che meglio si intaglia per Aversa, concedendo così la possibilità attraverso lo stesso ‘housing sociale’ a quelle categorie di cittadini che non sono in grado di sostenere canoni e prezzi correnti di mercato abitativo, di accedere in via privilegiata a realizzare il diritto all’abitazione costituzionalmente sancito”
AVERSA. In questi giorni tiene banco la discussione, in previsione nel Consiglio comunale, sul “Piano Casa”. Al riguardo, il capogruppo di Futuro e Libertà, avvocato Rosario Capasso, fa alcune brevi considerazioni.
“La legge regionale, cosiddetta ‘Piano Casa’, concede delle opportunità alla Città di Aversa in termini di miglioramento della qualità urbana ed edilizia, espressa in termini di sostenibilità della progettazione, in particolare con riferimento alle tecnologie ecosostenibili.
Pertanto, sarebbe doveroso aprire un tavolo di concertazione con tutti i proprietari che con l’eventuale approvazione del Piano Casa potrebbero rivisitare in termini di adeguamento urbanistico le loro aree, contribuendo così ad intercettare le ‘volumetrie disperse’. Si potrebbe anche aprire un tavolo di discussione per valutare diversi progetti di ‘housing sociale’, scegliendo quello che meglio si intaglia per Aversa, concedendo così la possibilità attraverso lo stesso ‘housing sociale’ a quelle categorie di cittadini che non sono in grado di sostenere canoni e prezzi correnti di mercato abitativo, di accedere in via privilegiata a realizzare il diritto all’abitazione costituzionalmente sancito”.
Per Capasso “sono momenti importanti per programmare il futuro di Aversa, considerando lo scarso territorio su cui si estende la città, 8,79 chilometri quadrati, con una densità di popolazione elevatissima oltre 6mila abitanti per chilometro quadrato, superiore a circa 20 volte la media provinciale. Si potrebbe, inoltre, programmare la suddivisione del territorio comunale in circoscrizioni, a fronte delle attuali unità urbane integrate, offrendo ai cittadini nuovi spazi di rappresentanza e di partecipazione.
E ancora, si potrebbero contenere i fenomeni di degradazione e congestione urbana che già si rilevano in misura estremamente preoccupante”.
“Buon senso e ragionevolezza – conclude il finiano – dovrebbero superare quelle barriere architettoniche mentali che impediscono alla Città di Aversa il suo naturale sviluppo storico architettonico e culturale”.