Per il ministro serve revisione disciplina urbanistica e maggior rapporto con Regioni e privati
Governo, Parlamento e enti locali devono “continuare a lavorare” per trovare “una soluzione” al problema abitativo.
“Una soluzione che non accontenterà tutti ma risolverà, se pur parzialmente, i problemi legati alla casa”.
Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Altero Matteoli nel corso dell’intervento di presentazione dell’indagine della commissione Ambiente della Camera sul Mercato immobiliare in Italia.
Il ministro, in particolare, ha ricordato il piano nazionale di edilizia abitativa che mira a garantire livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo e a superare in maniera organica e strutturale il disagio sociale derivante dai fenomeni di alta tensione abitativa.
Tre le aree di intervento ricordate da Matteoli, in primis quella del sistema integrato dei fondi immobiliari a cui sono state attribuite risorse per 727 milioni di euro, a cui vanno ad aggiungersi “l’apporto regionale di circa 300 milioni di euro e quello privato incentrato nei fondi immobiliari di investimento che dovrebbero raggiungere e superare i 3 miliardi di euro”.
Poi gli accordi di programma con le regioni, che ha rammentato il ministro, al momento riguardano le province autonome di Trento e le regioni, Piemonte, Lombardia, Veneto, E. Romagna Umbria, Molise, Campania e Sardegna “che hanno completato i rispettivi iter di scelta degli interventi di housing sociale e definito i programmi interventi oggetto dei singoli accordi” e per le quali sono in corso di trasmissione al Cipe gli schemi degli accordi di programma.
Infine, gli interventi di edilizia residenziale pubblica per i quali “sono stati già selezionati i progetti considerati fattibili dal punto di vista tecnico-amministrativa e alcuni regioni hanno comunicato l’avvio di una parte degli interventi finanziati”.