La progettazione architettonica al servizio del miglioramento delle condizioni abitative di persone svantaggiate. È questo lo scopo dell’housing sociale, la dimensione dell’edilizia dedicata a chi, per ragioni economiche, non può permettersi di acquistare una casa
Le iniziative legate all’abitare sociale sono nate molte tempo fa, ma solo recentemente si sono sviluppate di pari passo con la crisi economica del 2008, che ha messo in difficoltà molte famiglie.
Proprio a queste si rivolgono i progetti che vinceranno il Premio Europeo d’Architettura Ugo Rivolta, organizzato dall’Ordine degli architetti della provincia di Milano con il patrocinio della Regione Lombardia e dell’INU, Istituto nazionale di urbanistica.
L’edizione 2011 prevede per il 19 maggio la data entro cui presentare la scheda di partecipazione. Il concorso prenderà in esame progetti di edilizia sociale costruiti, conclusi e consegnati tra il gennaio 2006 e il dicembre 2010 in tutto il territorio della Comunità Europea e della Svizzera.
Un’iniziativa di respiro internazionale che mira a divulgare i migliori progetti di edilizia sociale degli ultimi cinque anni, focalizzando l’impegno sulla qualità della struttura realizzata e sulla sostenibilità del progetto architettonico.
Il Premio era nato nel 2007 con l’idea di dare un contributo al grande tema dell’edilizia dedicata alle fasce più deboli e in difficoltà della popolazione degli Stati membri.
Durante la prima edizione sono arrivati 46 progetti disseminati tra Austria, Spagna, Olanda, Portogallo, Svizzera e Bulgaria. Al secondo appuntamento, indetto nel 2009, il Premio ha ricevuto 42 progetti da 12 paesi europei: segno che l’interesse per questa nuova faccia solidale dell’architettura si stava allargando.
Ma ancora di più che edifici realizzati secondo le regole dell’housing sociale si stavano moltiplicando su tutto il suolo comunitario.
Tanto che uno dei vincitori del 2009, Peter Kis, siederà tra la giuria di esperti, affiancata da una segreteria scientifica, che giudicherà i progetti di quest’anno.
Il vincitore si aggiudicherà un premio di 10 mila euro, mentre tutti gli altri lavori degni di nota vinceranno una menzione speciale e saranno segnalati per un’eventuale pubblicazione.
Il Premio fotografa una tendenza in deciso aumento: lo studio, lo sviluppo e la concretizzazione di interventi dove gli aspetti immobiliari sono studiati in funzione dei contenuti sociali.
In poche parole, l’edificio – residenziale ma non solo – viene pensato e progettato per offrire a chi non può permetterselo un’abitazione di qualità, efficiente ed ecosostenibile, rigorosamente a prezzi contenuti.
L’architettura onora in questo modo la lezione di grandi personalità del passato, da Le Corbusier ad Alvar Aalto.
Loro, d’altra parte, sono stati idealmente i maestri di Ugo Rivolta, architetto novarese ma molto legato a Milano. Qui ha lavorato e progettato la Torre Velasca e numerosi insediamenti di edilizia sociale, tra cui il Quartiere Gescal a Quarto Cagnino.