È il piano al quale sta lavorando l’Amministrazione comunale, che ha deliberato la costruzione di case e locali commerciali. Il tutto attraverso la riqualificazione di ambienti urbani fatiscenti. Ora si aspetta prima l’ok del Consiglio comunale e poi il “via libera” da Provincia e Regione. Già pronte alcune strutture da “convertire”, tra cui parte dell’ex Manifattura di Viale Crispi
Toccherà al prossimo Consiglio comunale approvare gli standard minimi fissati dalla Giunta al fine di realizzare sul territorio una serie di interventi di housing sociale. Passando per la riqualificazione di ambienti fatiscenti, l’Amministrazione comunale ha infatti pensato di edificare nuove costruzioni in città.
Per questo lo scorso 11 maggio è stata emanata dalla Giunta Galdi una delibera ad hoc che, grazie alla previsione di una serie di requisiti necessari, consentirebbe la realizzazione di strutture di edilizia residenziale sia pubblica che privata. Le prime da compiere con capitali pubblici e privati, le seconde da destinare ad attività commerciali, che potrebbero però costituire anche le sedi di uffici, banche e studi professionali.
Come spiegato da Americo Picariello, funzionario del Settore Urbanistico di Palazzo di Città, gli standard minimi previsti nella delibera di Giunta conseguirebbero ai parametri fissati dalla Regione per l’attuazione di interventi riguardanti l’“offerta sociale di abitazioni” (housing sociale).
A Cava de’ Tirreni già 13 risulterebbero essere le risposte ai bandi regionali. Tra quelle accolte a Palazzo Santa Lucia, a Napoli, vi sarebbe la riqualificazione della fabbrica “Siani” a Passiano, di una zona della frazione San Giuseppe al Pozzo e di una parte dell’ex Manifattura di Viale Crispi. Buone speranze anche per alcuni impianti situati nei pressi della chiesa di San Vito, in via Salvo D’Acquisto.
Prima che gli standard stabiliti dalla delibera di Giunta dell’11 maggio (bollati intanto dall’ex assessore all’Urbanistica, Rossana Lamberti, come un modo arcaico di concepire lo sviluppo urbanistico territoriale) divengano effettivi, è necessario a questo punto che vengano approvati innanzitutto dal prossimo Consiglio comunale e, successivamente, anche dalla Provincia prima e dalla Regione poi.