Assegnati i tredici appartamenti. Nel borgo al via i lavori di ristrutturazione

DOPO due anni di lavoro e «strane» inaugurazioni, si aprono le porte dei tredici appartamenti del «Social housing» appena terminati a Marinella. Per i residenti di via Taruga è arrivata finalmente l’ora di traslocare nelle nuove abitazioni, in attesa della ristrutturazione delle loro malandate case del borgo: un’attesa durata decenni, nel corso dei quali molti abitanti sono passati a miglior vita senza veder coronato il sogno di una nuova sistemazione. La procedura di assegnazione dei tredici appartamenti doveva concludersi già oggi, intoppi burocratici dell’ultim’ora l’hanno però fatta slittare all’inizio della prossima settimana, quando 13 famiglie firmeranno il contratto di affitto a prezzo concordato e riceveranno le chiavi delle nuove abitazioni.

Da quel momento in poi potranno iniziare le operazioni di trasloco vero e proprio, dalle vecchie (e sempre più malandate) case di via Taruga a quelle di via Giovanni XIII. Nessun bando pubblico di assegnazioni quindi, in base agli accordi presi fra Arte, Comune e Regione nel 2005: i tredici appartamenti sono stati messi a disposizione direttamente delle famiglie del borgo, per altri sei invece sono in corso i rogiti per l’acquisto in cooperativa. Un bando pubblico di assegnazione verrà fatto da Arte quando i lavori di ristrutturazione del borgo saranno terminati e i residenti potranno farvi ritorno, anche se alcuni hanno già manifestato l’intenzione di restare nelle abitazioni del «Social Housing».

Per farlo, dovranno comunque partecipare al bando e rientrare nei criteri previsti. Ci vorrà comunque del tempo, nemmeno poco, anche perchè prima di mettere mano alle abitazioni la Marinella Spa deve mettere in campo una serie di operazioni tecniche a partire dalla costituzione di un fondo immobiliare al quale la società parteciperà conferendovi proprio fabbricati e terreni interessati all’intervento. «Con questo sistema — spiega l’amministratore delegato della Marinella Giovanni Reverberi — potremo accedere al Fondo nazionale per il Social housing, partecipato dalla Cassa depositi e prestiti. I lavori? Il limite previsto è di cinque anni. Intanto partiamo con la ricollocazione delle famiglie nelle ‘case-parcheggio’, è già un primo passo». L’altro scoglio da superare è il ritorno della destinazione d’uso di tutta via Taruga da «zona edilizia residenziale pubblica» (stabilita con la variante al Piano regolare nel 2007) a «zona edilizia residenziale privata». «E’ necessario riportare tutta l’area alla precedente destinazione d’uso — prosegue Reverberi — la Variante al Prg era stata fatta in seguito all’accordo con cui noi ci facevamo carico del ripascimento e la Regione della ricollocazione degli abitanti con le nuove costruzioni. Poi per carenza di fondi le palazzine costruite sono state solo tre, abbastanza però per permetterci di intervenire in via Taruga». Dopo un’attesa lunga decenni.