Secondo il presidente Ance, la città abruzzese può diventare un modello di social housing e di riqualificazione ecologica degli edifici
“L’Aquila rappresenta un’occasione eccezionale per la riqualificazione degli edifici, per avviare progetti di risparmio energetico e soprattutto per fare un salto di qualità nell’housing sociale”.
Lo ha sottolineato il presidente dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Paolo Buzzetti, in occasione del convegno di apertura del “Salone della ricostruzione”, che si è tenuto all’Aquila dal 7 al 9 luglio scorso.
Chiodi: servono almeno 10 anni per la ricostruzione dell’Aquila
“Nonostante i timori di quei giorni la città ha retto. Ora però bisogna avere un progetto e farlo tutti assieme a 10-20 anni”, ha aggiunto Buzzetti. Gli ha fatto eco il presidente della Regione Abruzzo, nonché Commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, che ha parlato di tempi lunghi per la ricostruzione della città colpita dal terremoto del 6 aprile 2009. “Se saremo tutti bravi – ha detto Chiodi – in 10 anni sarà completata la ricostruzione dell’Aquila. Se invece prevarranno altre logiche e divisioni politiche allora questa ricostruzione rischia di durare il doppio degli anni”.
“La città non è morta – sottolinea il governatore – nonostante le previsioni erano funeste. Superati alcuni ostacoli per la ricostruzione non dobbiamo più perdere tempo. Con la trasformazione dei contributi in indennizzi è stata fatta una scelta di porre la ricostruzione nelle mani della comunità locale. Dopo una forte e grande attività di progettazione, ora la palla passa ai soggetti attuatori, gli enti locali, l’Anas e noi”.
Scelta la strada degli indennizzi
“Scegliendo la strada degli indennizzi – sottolinea Gianni Frattale, Presidente di ANCE L’Aquila – il Governo ha palesato una straordinaria fiducia nei confronti dei progettisti, delle imprese e, soprattutto, dei cittadini che vedranno risanate le loro abitazioni senza dover incorrere nelle maglie burocratiche della legislazione pubblica. Questa fiducia va onorata con una ricostruzione di qualità e con regole certe per far sì che al diritto di rinascere dal terremoto si accosti il dovere di ricostruire secondo le leggi e usando materiali e tecniche più all’avanguardia”.
Il presidente dei costruttori aquilani si augura che si arrivi all’apertura dei primi cantieri nel centro storico dell’Aquila e in quello di altri borghi “senza ulteriori indugi. Prima del 6 aprile 2009 ci confrontavamo con una situazione difficilissima, caratterizzata dal calo drastico degli appalti dei lavori pubblici nella provincia dell’Aquila e di conseguenza dal calo di occupazione e di imprese attive”.