Elemento importante del Piano la volontà di recuperare contenitori dismessi o in via di dismissione tra cui quelli di proprietà demaniale, come le caserme, riqualificandole e destinandone almeno il 50% all’housing sociale, sull’esempio del complesso delle Murate
“Stiamo vagliando l’ipotesi di rafforzare la Ztl, trasformandola in A+ e di operare eventuali nuove pedonalizzazioni in altre zone del centro storico, a partire da San Niccolò”. È quanto ha affermato l’assessore comunale alla mobilità Massimo Mattei ieri sera alla Festa Democratica, durante il dibattito “Firenze cambia: il futuro del centro storico”, nel quale sono intervenuti Stefano Marmugi, presidente del Quartiere 1, Elisabetta Meucci, presidente commissione urbanistica Comune di Firenze, Claudio Bianchi, vicepresidente Confesercenti Città di Firenze, coordinati dal consigliere comunale e membro della segreteria del Pd metropolitano Mirko Dormentoni. Mattei ha aggiunto che “le pedonalizzazioni che stiamo portando avanti non sono solo una soluzione di mobilità sostenibile ma soprattutto una svolta culturale che richiede tempo ma che i cittadini stanno apprezzando”.
Al centro del dibattito il nuovo Piano Strutturale, che interpreta il centro storico in modo allargato, oltre la cerchia dei viali per comprendere tutta l’area otto-novecentesca che va dalla Fortezza a piazza Beccaria, definendolo dentro i confini della nuova Utoe (unità territoriale organica elementare) 12; elemento importante del Piano la volontà di recuperare contenitori dismessi o in via di dismissione tra cui quelli di proprietà demaniale, come le caserme, riqualificandole e destinandone almeno il 50% all’housing sociale, sull’esempio del complesso delle Murate. “Obiettivo portante è riportare le famiglie nel centro storico. – spiega Meucci – Il patrimonio edilizio che sarà recuperato dovrà avere come scopo primario l’accoglimento delle residenze. In questo senso è previsto anche un blocco delle attività ricettive: nessun edificio residenziale può essere trasformato in albergo”.
Marmugi si sofferma sulla necessità di riqualificare al più presto le aree dismesse e appoggia il piano strutturale a “volumi zero” pur affermando il bisogno di rafforzare il trasporto pubblico. “Quella delle aree dismesse è una scommessa da affrontare, in vista di mutamenti importanti come il trasferimento del palazzo di Giustizia da Piazza san Firenze a Novoli: non vogliamo più altri Sant’Orsola.- dichiara- Quanto al centro pedonale, è indicativo di benessere ma deve chiaramente esserci la possibilità di utilizzare mezzi pubblici ecologicamente sostenibili come bussini elettrici o tramvie”. E a questo proposito aggiunge Dormentoni: “ Nel piano strutturale è stato disegnato un ramificato sistema di tramvie che entra nel centro storico; il progetto di sottoattraversamento sarà sottoposto a un complesso studio di fattibilità, ma forse sarebbe meglio procedere con l’alternativa in superficie (già inserita nel Piano), più economica in termini di costi e tempi, che da una parte arriverebbe fino a via Cerretani / via vCecchietti e dall’altra fino a via Cavour/Martelli”.
Durante l’incontro c’è stato anche l’intervento critico di un cittadino dell’Oltrarno, che ha accusato l’amministrazione di aver contribuito all’isolamento della zona. “Sono stati realizzati importanti accorgimenti utili alla vivibilità dei residenti; è anche questione di cambiamento di abitudini”, ha risposto Mattei. E’ intervenuto anche l’ex assessore regionale Riccardo Conti che ha apprezzato il Piano e le pedonalizzazioni, “che però non devono essere eventi ma elementi di una strategia che purtroppo ancora stenta ad essere percepita”, chiarisce. Conti chiede inoltre di puntare “su Firenze come città di studi e ricerca e sul recupero di contenitori come San Firenze per porlo al centro di un complesso di funzioni museali, culturali, scientifiche, universitarie”.
“Pronti a partire entro la fine dell’anno, non solo con sale cinema ma anche con una ludoteca, una biblioteca, una palestra e un supermercato”. Prende finalmente forma il progetto Multiplex e si configura come “una realtà nuova destinata a far rivivere un quartiere che la notte si spegne con conseguenti problemi di sicurezza e degrado”: lo afferma il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi, interpellato ieri sera dai cittadini e moderato da Gianni Carpini de Il Reporter a Diglielo!, lo spazio che la Festa Democratica riserva al confronto tra cittadini e amministratori. Domande che vertono principalmente sui luoghi dismessi del quartiere, a cui Gianassi risponde nell’ottica di un recupero di spazi per i cittadini. Oltre al Multiplex si parla del Parco di San Donato, nel quale “è previsto un fitto programma di attività culturali nel mese di settembre” e dell’immancabile ex Meccanotessile riguardo a cui “sarebbe importante avere una tempistica più certa per arrivare pronti al prossimo incontro dei cento luoghi”, dichiara. Spazio anche al futuro del quartiere con le eventuali ripercussioni di progetti ancora in itinere come la cittadella viola e la pista parallela di Peretola. “Quello della cittadella viola è un progetto che mi interessa: il quartiere non è chiuso a un ipotesi di quel tipo.- sostiene Gianassi- Viste le condizioni attuali dell’area di Castello non si può pensare però a una realizzazione in tempi brevi: è prioritario riadeguare lo stadio Artemio Franchi”. Sulla pista parallela il suggerimento è semplicemente quello di “scegliere la situazione con minore impatto sulla cittadinanza”. Come è avvenuto per Andrea Ceccarelli, presidente del Quartiere 3, anche a Gianassi c’è chi chiede delucidazioni sulla proposta di riforma dei quartieri e opinioni sulla validità dello strumento. “Bisogna preservare i consigli di quartiere ma migliorare la loro architettura istituzionale: chiediamo snellezza e velocità e per questo siamo disponibili a una riduzione dei consiglieri e all’eliminazione di strumenti come le commissioni che altro non sono che duplicazioni delle strutture comunali”.