Liguria. Le risorse per finanziare nuovi interventi di social housing mancano.
La soluzione per dare un contributo a chi lo merita? “Punire” i Comuni che non hanno speso a dovere i soldi già stanziati dalla Regione. La novità è stata annunciata dal presidente della Regione Claudio Burlando e dall’assessore Giovanni Boitano durante l’inaugurazione dell’area Brissolese, a Santa Margherita. «Non abbiamo nuove risorse: è giusto fare il punto della situazione e riciclare in modo virtuoso i soldi che, già assegnati per interventi di social housing, non sono stati spesi dai Comuni».
E l’assessore Boitano aveva aggiunto: «Il check verrà fatto nei diversi ambiti, per vedere fra i Comuni che hanno ricevuto i soldi chi è partito con i lavori. chi li sta portando a compimento e chi invece proprio non ha iniziato». Parole che sì, hanno creato qualche preoccupazione anche nel Levante, dove ci sono situazioni da valutare. Un caso delicato, per esempio, è quello del social housing 1 e 2 all’ex ospedale di piazza Molfino, a Rapallo. Giusto a marzo, il sindaco di Rapallo Mentore Campodonico ha firmato il programma regionale per il social housing, con l’approvazione dell’accordo di programma quadro che vede Rapallo capofila accanto a Santa Margherita. Fra gli interventi inseriti nell’accordo, per l’ex ospedale di Rapallo si parla di un centro sociale di inclusione da 6 posti, dal costo di 659 mila euro con un cofinanziamento della Regione del 75,10% (ovvero 495.378,26 euro).
Per San Siro – l’area Brissolese- il centro di inclusione sociale con 4 posti letti ha avuto un finanziamento del 68.56% dalla Regione, con 137 mila euro sul totale di 200 mila euro. E se “Santa”, come abbiamo visto, il centro di inclusione sociale all’area Brissolese l’ha portato a termine qui, a Rapallo, i lavori all’ex ospedale di piazza Molfino sono fermi per un contenzioso legale fra il Comune e la ditta che si è aggiudicata i lavori. «Stiamo lavorando per far sì che il cantiere riapra nei prossimi mesi», afferma l’assessore ai Lavori pubblici Fabio Mustorgi. In tutto, all’ex ospedale di piazza Molfino, con il social housing 1 e 2 dovrebbero nascere 17 mini alloggi per anziani autosufficienti e persone in difficoltà economiche. Nel centro del Tigullio, né Chiavari né Lavagna dovrebbero rientrare nella “lista dei cattivi” della Regione.
Il Comune di Lavagna, infatti, secondo quanto spiega l’assessore Carmine Imparato, ha ricevuto un contributo regionale, girato alla cooperativa che realizza i lavori, per il nuovo insediamento di via Bacchini: 42 appartamenti, di cui dieci, appunto, di social housing. Il progetto si farà: manca l’ultimo passaggio in consiglio comunale, prima dell’apertura del cantiere. Chiavari, che sta per assegnare i diciotto alloggi di edilizia residenziale di corso Lima, destinerà, invece, ad affitti a canone moderato il 10% delle abitazioni che sorgeranno nell’area Lames di Sampierdicanne. A Sestri Levante, il Comune ha in parte già assolto ai progetti di social housing concordati con la Regione.
Dallo scorso anno, sono stati consegnati gli undici alloggi a canone moderato costruiti in via Primi (di cui uno gestito dal Comune che lo assegna in base alla graduatoria delle case di edilizia popolare), così come i cinque appartamenti, gestiti insieme all’azienda regionale territoriale per l’edilizia (Arte), nel quartiere della Lavagnina e destinati all’inclusione sociale.