La sezione Lombardia dell’Istituto Nazionale di Urbanistica presenta oggi 16 novembre, nel corso di un incontro pubblico a Milano, rilievi e suggerimenti per migliorare il Piano di Governo del Territorio.
L’incontro – “Riflessioni sul futuro della città nella prospettiva della revisione del Piano di Governo del Territorio” – si terrà all’Urban Center di Galleria Vittorio Emanuele 11/12, a partire dalle 16. Con Luca Imberti e Fortunato Pagano, presidente e presidente onorario della sezione Lombardia dell’Inu, discuteranno del Pgt e del futuro urbanistico della città l’assessore comunale all’urbanistica Ada Lucia De Cesaris, l’architetto Vittorio Gregotti e l’economista Marco Vitale.
L’auspicio dell’Inu è che l’Amministrazione, impegnata nel processo di revisione, accolga le osservazioni per rendere lo strumento urbanistico più attento a un equilibrato sviluppo urbano della città.
L’Inu rileva innanzitutto un eccessivo dimensionamento della crescita di Milano.
Stimare 400.000 nuovi abitanti e trasformazioni che coinvolgono un quarto del territorio cittadino non è credibile, nemmeno prendendo a confronto i dati degli ultimi quindici anni, un periodo eccezionale sotto il profilo dello sviluppo. La stima è eccessiva a maggior ragione tenendo conto dell’attuale crisi del mercato immobiliare. La prima modifica da fare, quindi, è ricalibrare le quantità e le previsioni di crescita, rendendole più realistiche.
Si rileva inoltre la mancanza di un disegno strategico: una gerarchia degli obiettivi sui quali disegnare lo sviluppo della città, un respiro metropolitano, che sarebbe indispensabile, tanto più in vista dell’Expo 2015 e dell’istituzione della città metropolitana. Destano preoccupazione, in particolare, il deficit di attenzione per il miglioramento del sistema infrastrutturale metropolitano e il fatto che il PGT prospetti tutte le linee di forza all’interno del territorio comunale.
Le successive osservazioni sono introdotte dal rilievo di un’eccessiva apertura nei confronti del mercato.
L’Inu non propugna l’instaurazione di un sistema di governo del territorio di tipo dirigista, ma ritiene auspicabile il raggiungimento di un equilibrio che coniughi l’indispensabile gestione delle funzioni urbane con le esigenze di flessibilità che il mercato richiede. Il PGT dovrà essere in grado, perciò, di disciplinare le densificazioni urbane, incentivandone alcune e precludendone altre, quando non sostenute da un adeguato sistema di infrastrutture e servizi.
L’Inu Lombardia rileva in proposito una pericolosa sottovalutazione di previsioni pubbliche relative ai servizi, demandati sostanzialmente all’iniziativa privata. Lasciare questi compiti agli operatori immobiliari è rischioso, se si punta a un corretto e ordinato sviluppo urbano.
Si nota poi un’eccessiva semplificazione nell’applicazione della perequazione, che arriva addirittura a stabilire un indice unico, che per definizione non tiene conto delle diversità delle varie parti del tessuto urbano. In particolare desta preoccupazione e sconcerto la gestione della situazione del Parco Agricolo Sud, che è e dovrebbe rimanere agricolo, cui sono attribuiti generosi diritti edificatori in parte trasferibili su altre aree edificabili.
Per ultimo, riguardo al social housing, l’Inu Lombardia ritiene che non si possa far dipendere solo dalle iniziative di operatori privati il perseguimento degli obiettivi di edilizia abitativa per le fasce sociali più deboli e suggerisce che anche Milano preveda l’obbligo, almeno negli ambiti di trasformazione di maggiore rilevanza, della cessione gratuita di aree aggiuntive per interventi di housing sociale.