“Apprendiamo dagli organi d’informazione locale che il Consiglio comunale di Benevento, oltre a deliberare nuovamente il Piano Urbanistico Comunale, ha adottato un provvedimento, nell’ambito del cosiddetto “housing sociale”
Provvedimento che riguarda particolarmente il quartiere di Capodimonte, laddove è prevista la costruzione complessiva di circa 160 alloggi, ai quali dovrebbero poter guardare con interesse le giovani coppie e quei nuclei familiari con un potere reddituale medio-basso”, scrive in una nota diffusa alla stampa il presidente del Centro Studi Capodimonte Giovanni Mazzone.
“Con ottimismo e responsabilità, avendo innanzi ai nostri occhi precipuamente l’interesse generale cittadino, diciamo che questo provvedimento ci può sembrare molto positivo. Ma nell’ambito dell’interesse generale, ci sta da sempre molto a cuore, la condizione sociale di questo quartiere. E quindi, alla luce di tale importante iniziativa, perplessi ci domandiamo e chiediamo agli amministratori locali nonché alla società civile in generale: quale impatto avrà veramente su questo rione un tale massiccio intervento? Tale decisione del Comune è “coerente” con l’impegno che negli anni i comitati di quartiere, rappresentati, prima dalla buonanima del commendatore Vincenzo Cella e poi dallo scrivente, hanno sostenuto affinché si potesse cominciare finalmente a colmare quel deficit, quell’ammanco cronico di elementi rientranti nell’urbanistica di base di questa zona?
Insomma: tale intervento andrà a migliorare, come dicono i consiglieri di maggioranza, il sistema dei servizi esistente in questa zona, oppure, come dicono i consiglieri di opposizione, l’intervento andrà a rendere ancora più precarie e problematiche le condizioni di vita dei cittadini di Capodimonte? Staremo a osservare, non certo silenti e remissivi.
Intanto rammentiamo che, per dare un “luogo fisico” alla discussione seria e proficua di tutte queste cose che ci riguardano da vicino, qualche anno fa abbiamo costituito il Centro Studi Capodimonte “G. Falcone”, che è a disposizione di “tutti i cittadini, tutti i partiti politici, tutti i sindacati, tutti i gruppi sociali” che, bandendo con eterna esclusione le espressioni demagogiche e folcloristiche, con animo sincero e cognizione di causa, vogliono dare un aiuto a questo quartiere”.