Allo studio iniziative per far crescere iniziativa
Per il Fondo investimenti per l’abitare gestito dalla Cdpi sgr e dedicato al social housing l’obiettivo e’ raggiungere la costruzione di 40mila nuovi alloggi entro la scadenza del fondo prevista per il 2015 (con una proroga possibile di due anni). L’iniziativa nata nel 2009, per il momento, ha portato alla sottoscrizione di impegni preliminari da parte del fondo per 478,5 milioni di euro, di cui quelli effettivamente deliberati sono 119,5 milioni.
I dati sono stati forniti dall’amministratore delegato di Cdpi sgr, Stefano Marchettini, nel corso di un incontro al Politecnico di Milano per discutere di politiche abitative. I fondi immobiliari attivati sono 14, sei con Polaris, due con Beni Stabili, uno a testa con Est Capital, Ream, Investire Immobiliare, Focus Gestioni, Fabrica Immobiliare e Torre. Tutte queste iniziative valgono complessivamente oltre 1,6 miliardi di euro e potrebbero portare alla costruzione di 10.800 appartamenti. “Dal punto delle delibere preliminari approvate possiamo parlare di buoni risultati contando che parliamo di 480 milioni su due miliardi disponibili – ha spiegato Stefano Marchettini – mentre per quel che riguarda le delibere definitive siamo un po’ sotto le attese”.
L’amministratore delegato di Cdpi sgr osserva che il mercato “mostra un grande interesse, ma in questa fase c’e’ un’oggettiva difficolta’ a livello locale a raccogliere l’equity”. Il fondo Investimenti per l’abitare, infatti, si configura come un fondo di fondi che si appoggia a partner locali fornendo fino a un massimo del 40% dell’investimento necessario. Proprio il reperimento dell’altro 60% rappresenta un problema e Cdp sta cercando possibili soluzioni: “Il regolamento del fondo – ha sottolineato Marchettini – prevede una riserva del 10% del suo patrimonio che puo’ essere investito in deroga alla regola del 40%”.
In sostanza e’ possibile aggirare la regola che obbliga a trovare partner locali – anche se in misura limitata – e “Cdpi sta approfondendo la modalita’ piu’ efficiente per utilizzare tali risorse che potrebbero essere destinate a investimenti diretti in operazioni di particolare interesse e rilevanza sociale”. Marchettini pensa, poi, ad interventi del legislatore per rendere piu’ agevole investire nell’housing sociale. Fra le altre cose ha proposto “l’estensione dell’aliquota base ridotta nella misura dello 0,4% per l’Imu anche per quel che riguarda le nuove iniziative immobiliari destinale ad alloggi sociali”.