Fio.Psd chiede di riportare in agenda le politiche per la casa per prevenire la homelessness
Dal Consiglio del’Europa arriva una nuova condanna per l’Italia. La condanna arriva, attraverso il rapporto 2011 redatto dallo European Committee of Social Rights, per aver violato l’articolo 31 comma 2 della Carta sociale europea che recita: “Per garantire l’effettivo esercizio del diritto all’abitazione, le Parti s’impegnano a prendere misure destinate a prevenire e ridurre lo status di “senza tetto” in vista di eliminarlo gradualmente”.
Il diritto alla casa, il diritto a vivere in un luogo dignitoso, che risponda ai requisiti di sicurezza, igiene, salubrità e che sia in tutto per tutto rispondente agli standard di accessibilità, equivale, secondo il Consiglio d’Europa, al diritto alla vita. Il nostro paese – si ricorda in una nota della Fio.Psd – arranca sul terreno delle politiche abitative e sulle iniziative tese ad arginare e prevenire le situazioni di disagio, emarginazione sociale e homelessness. La Federazione sostiene da tempo la necessità di riportare nell’agenda politica delle Istituzioni, a tutti i livelli, le politiche per la casa; ora una condanna internazionale importante e grave arriva a ricordare, molto più autorevolmente, la medesima necessità.
Oltre a ripetere le condanne all’Italia sul tema del trattamento dei Rom e della loro esclusione sociale, già avvenute nel recente passato, il rapporto 2011 sottolinea il tema della prevenzione della homelessness attraverso politiche di housing efficaci, che nel nostro Paese risultano completamente assenti.
I dati non confortano; pur riportando fonti governative non meglio specificate che danno numeri che non appaiono congruenti con la realtà, il rapporto evidenzia come siano negli ultimi anni in netta diminuzione le opportunità alloggiative dignitose offerte alle persone senza dimora in Italia.
Il rapporto ricorda che il diritto ad una casa adeguata deve essere garantito a tutti e che rifugi e dormitori dovrebbero essere dei luoghi di stanziamento temporaneo, che devono corrispondere agli standard di sicurezza e igiene ed essere provvisti di tutti i beni di prima necessità; inoltre non deve essere richiesta la residenza per poter usufruire dei rifugi di emergenza, come invece spesso è accaduto in varie città italiane negli ultimi anni.
E infine arrivano le condanne. L’Italia è accusata di aver violato l’articolo 31 comma 2 sia “passivamente”, per non aver predisposto servizi adeguati per gli homeless, giudicando il comitato insufficienti quelli esistenti, sia “attivamente”, per aver condotto senza programmazione e con violenza lesiva della dignità umana le azioni di sgombero dei Rom verificatesi negli anni scorsi in virtù del c.d. “patto per la sicurezza”.
Per il presidente di Fio.Psd, Paolo Pezzana: «È una condanna grave sia nei suoi contenuti che nelle sue forme, e non può essere ignorata dalle istituzioni politiche e sociali, a nessun livello di responsabilità. Inutile che continuiamo a sostenere a parole l’importanza dei diritti umani e della loro applicazione come segno di civiltà nel nostro Paese, se poi si ignorano i richiami di uno dei più importanti organismo internazionali per la loro salvaguardia, che l’Italia stessa ha contribuito a creare»
«È preoccupante che nessun organo di stampa abbia ripreso questa notizia, già emersa lunedì scorso, ma ancora più grave e scandaloso sarebbe se ad ignorarla fossero il Governo e le Istituzioni. Ci aspettiamo, a livello nazionale e regionale, l’apertura di tavoli di lavoro sul tema del diritto all’alloggio, come già avviene in Francia, Germania ed altri Paesi. Non ci si nasconda dietro l’alibi della mancanza delle risorse. LA letteratura e le buone prassi internazionali dimostrano che con delle politiche di housing sociale efficace si risparmia, e si contengono i costi dell’assistenza, non li si aumenta. È tempo di agire». Conclude Pezzana.