Per essere avvertito dal Governo il problema è sicuramente avvertito. Parliamo delle politiche abitative che tutti ritengono – amministrazione pubblica e parti sociali – come da avviare urgentemente a soluzione.
Ma può un problema che si trascina da anni sempre uguale a se stesso essere considerato urgente? Le proposte ci sono e anche i soldi, pare. E allora?
Si è svolto il 27 marzo 2012 un incontro al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle politiche abitative che sarebbero da adottare in questo paese.
Lo riferisce la CGIL che ha promosso l’evento e vi ha partecipato insieme a CISL e UIL oltre che SUNIA, SICET, UNIAT.
«Nell’incontro – si legge sul sito della CGIL – i sindacati hanno sollecitato un intervento del Governo per affrontare da subito il problema derivante dagli sfratti per morosità, oggi una vera emergenza nazionale, e una politica fiscale che rilanci il mercato dell’affitto concordato, unico strumento in grado di avere una funzione di calmieramento del mercato delle locazioni».
Fra le misure più urgenti, sollecitate dai sindacati:
– l’istituzione di un fondo con modalità da definire per affrontare le morosità;
– l’implementazione delle Agenzie per la casa regionali che in alcuni casi già ci sono;
– incentivazioni fiscali per immettere alloggi sul mercato a canone calmierato per agevolare il passaggio da casa a casa a prezzi sostenibili, confermando la richiesta dell’Imu al 4% sulle seconde case affittate a canone calmierato;
– l’accelerazione degli interventi di housing sociale con i fondi disponibili.
Proposte che il Ministero – ha assicurato il direttore generale – girerà al Governo che è comunque investito del problema e sta già elaborando provvedimenti adeguati per avviare il problema a soluzione