Affitti a canone agevolato per il ceto medio e riqualificazione degli edifici storici in disuso senza ulteriore consumo di suolo; rinnovamento e differenziazione del tessuto sociale, spazi qualificati per piccolo commercio e terziario, azzeramento dei costi di manutenzione degli immobili pubblici, rinnovamento urbanistico di antichi centri cittadini.
Alfonso Giancotti, presidente della Casa dell’Architettura, dichiara: “Tutto il nostro mondo professionale guarda con grande attenzione allo svilupparsi del problema casa, ma vorremmo che lo si affrontasse non solo nel senso della carenza di vani o dei costi di costruzione; in piena recessione economica internazionale c’è urgenza di edilizia di qualità a basso impatto ambientale ed a prezzo agevolato – prosegue Giancotti – problemi che richiedono soluzioni come la riconversione degli edifici esistenti e ci sembra che quanto realizzato attraverso il Fondo Housing Sociale – Italia Centrale fornisca l’occasione giusta per ragionare sul diritto alla casa intorno a progetti già realizzati ed assolutamente riproducibili altrove.”
All’origine del Fondo Housing Sociale – Italia Centrale c’è l’idea di valorizzare il patrimonio edilizio dei Comuni per incrementare il numero degli alloggi sociali. Il progetto è rivolto a famiglie con figli minori, coniugi in regime di comunione o separazione di beni, coppie stabilmente conviventi da almeno tre anni con un figlio, coppie che stanno per sposarsi.
L’iniziativa Fondo Housing Sociale è partita da alcune fondazioni di origine bancaria attive in Italia Centrale che, in stretta collaborazione con gli Enti Locali, hanno dato vita ad una sinergia tra pubblico e privato che interpreta appieno il Decreto Ministeriale del 22 aprile 2008, coniugando contenuti sociali e redditività.
Nel dicembre 2010 le fondazioni riunite in un Comitato Promotore, hanno selezionato Investire Immobiliare SGR Spa, per la gestione del Fondo e Fondazione Housing Sociale (FHS), affiancata da Sinloc Srl, sia per lo studio delle dinamiche sociali, immobiliari ed economiche del luogo, che per la gestione dei rapporti con gli Enti Locali e con il territorio e inoltre, come advisor tecnico – sociale.
La Cassa Depositi e Prestiti tramite il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA), gestito da CDP Investimenti Sgr (CDPI), ha deliberato nel Fondo un investimento preliminare non vincolante pari al 40% della dotazione, ovvero 40 milioni di euro, entro il 2012. Il Fondo Etico è già operativo, ha un portafoglio da gestire e da sviluppare e può investire subito in Italia Centrale, mentre sul piano nazionale CDPI Sgr ha deliberato 17 investimenti di cui 13 in via definitiva in altrettanti fondi locali, con una copertura per ora delle regioni del centro-nord del Paese, ma che presto si estenderà anche alle meridionali, quando si concluderanno le gare già bandite dalla regione Sardegna e dalla regione Sicilia.
Annunciando la sua partecipazione al convegno della Casa dell’Architettura, uno dei promotori Vincenzo Marini Marini, presidente Fondazione CR Ascoli Piceno ha dichiarato : “Dare case in affitto a prezzi agevolati è l’obiettivo che già una volta abbiamo raggiunto, ma il senso che voglio dare al mio intervento è quello di comunicare anche altri aspetti molto importanti: come l’azzeramento dei costi di manutenzione di edifici prestigiosi di proprietà comunale inutilizzati da decenni e la riqualificazione di aree cittadine a rischio di degrado da restituire alla collettività”.
Sarà relatore al convegno anche Mario Nuzzo, presidente Fondazione CR Teramo, lui pure tra gli ideatori del Fondo Etico; nel ringraziare gli organizzatori ha sottolineato come sia importante comunicare quanto grande sia l’opportunità che si presenta oggi per molti comuni italiani: l’accessibilità ad un Fondo che pur essendo di natura privatistica, può investire nelle iniziative di tipo etico e sociale promosse sia dagli Enti Locali che da soggetti privati. A questo proposito Nuzzo ha dichiarato : “Gli amministratori cittadini potranno esercitare in tale ambito un ruolo di grande impulso, grazie anche al sostegno di tutte le azioni normative e finanziarie messe in campo negli ultimi anni, ma soprattutto potranno consentire a molte famiglie di affittare una casa senza che questo comporti altro consumo di suolo pubblico, ammortizzando i costi di riqualificazione dell’immobile storico, (notoriamente più elevati della realizzazione di una costruzione nuova), vendendo gli appartamenti più grandi a prezzo di mercato.”