Il sindacato lamenta anche come sia insufficiente il fondo sociale per l’affitto:mentre sono ben 2800 gli immobili occupati abusivamente
Emergenza casa a Catania. A lanciare l’allarme è il Sicet, sindacato inquilini aderente alla Cisl, secondo cui nel capoluogo etneo servirebbero almeno altri 5000 alloggi, mentre sono ben 2800 gli immobili occupati abusivamente. Il sindacato lamenta anche come sia insufficiente il fondo sociale per l’affitto. Il Sicet proporrà quindi di avviare il social housing in tempi brevi. Il fabbisogno aumenta quotidianamente per l’accrescersi degli sfratti per morosità che hanno toccato la quota record del 92 per cento. La situazione è tra l’altro peggiorata negli ultimi quattro anni, perché nel mercato immobiliare dell’edilizia popolare si sono affacciate nuove e diverse categorie sociali sulla soglia della povertà. I cosiddetti nuovi “poveri” hanno visto ridursi di molto il potere d’acquisto e aumentare il peso dell’affitto sul budget familiare. Senza dimenticare i pensionati e gli immigrati.
DATI PREOCCUPANTI – Di “dati che appaiono più che preoccupanti”, parla Carlo D’Alessandro, riconfermato alla guida della segretaria provinciale Sicet. “In questi anni – spiega – ci sono stati pochi sviluppi positivi per l’emergenza casa a Catania. La richiesta di alloggi è rimasta inevasa, mentre sono aumentati gli sfratti. Il Comune di Catania ha poche risorse e poche soluzioni per i nuclei familiari indigenti; ci sono liste interminabili di sfrattati bisognosi che partecipano ai bandi e aspettano da anni per vedersi assegnato un alloggio. E i finanziamenti pubblici per l’edilizia residenziale non arrivano mai”.
OCCUPAZIONI ABUSIVE – Paurosi i numeri che riguardano il fenomeno delle occupazioni abusive. “A Catania – continua D’Alessandro – ci sono 2800 alloggi occupati abusivamente, 800 di proprietà del Comune e 2000 dell’Iacp. La questione delle occupazioni abusive è una guerra tra poveri: da un lato gli occupanti, spesso famiglie in condizioni così precarie da non avere alternative all’occupazione, dall’altro famiglie che vengono beffate e subiscono l’ingiustizia di vedersi sottratto indebitamente l’alloggio. Al fenomeno si è risposto con due leggi di sanatoria, una per quelle fino al 1990, l’altra per quelle fino al 2001. I sindacati e lo Iacp hanno chiesto delle proroghe ma non ci è stato dato alcun riscontro”.
OFFERTA ABITATIVA – L’obiettivo del sindacato è quello di far aumentare l’offerta abitativa. Il Sicet chiederà alle istituzioni un impegno per promuovere un tavolo concertativo tra pubblica amministrazione, sindacato, istituti di credito e imprenditoria privata per soddisfare la crescente richiesta di alloggi a canone convenzionato. “Non è stato ancora avviato il ‘social housing’ e il piano città, – aggiunge ancora il segretario catanese Sicet – programmi che permetterebbero di recuperare interi quartieri e dare risposte concrete. Per le occupazioni abusive, il nuovo governo regionale dovrebbe fare una nuova sanatoria e avviare un tavolo di concertazione per trovare un modo di intervenire per evitare nuove occupazioni senza controllo istituzionale».
INVESTIMENTI – A chiedere investimenti concreti è anche Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl di Catania “la questione casa ha una rilevanza sociale fondamentale – spiega – per le fasce bisognose della società, occorre efficienza negli enti di gestione che assicurino trasparenza e legalità”.