Comprare casa in un periodo di crisi economica è per le tasche degli italiani sempre più difficile

Per questo motivo in Italia si sta rivalutando un mercato, quello dell’housing sociale, che permette a lavoratori precari e famiglie monoreddito di avere un’abitazione a prezzi contenuti. Di questo si è discusso stamattina all’Urban Center di Milano nel corso della presentazione del progetto “Housing sociale in Bicocca: una collaborazione tra mondo cooperativo e Comune di Milano”.

“Il movimento cooperativo – spiega Luciano Caffini, presidente Legacoop Abitanti Lombardia – soprattutto nei momenti di crisi economica ha contribuito alla realizzazione di politiche dell’abitare in grado di essere inclusive delle fasce sociali maggiormente esposte alle difficoltà congiunturali”. Fasce sociali che rappresentano milioni di persone tra i 18 e i 34 anni. Un problema anche sociale come ha spiegato Gian Matteo Marangoni, presidente di UniAbita: “E’ una situazione complicata.

Inoltre ora sono venuti a mancare forme di finanziamento che in passato hanno supportato l’accesso al bene casa dei soggetti più deboli”. La soluzione per ovviare a questo problema è una sola. “La scarsità delle risorse – continua Marangoni – impone alle organizzazioni del mondo cooperativo di allearsi con gli enti pubblici locali per avviare operazioni di housing sociale in grado di affrontare una domanda che non riesce a trovare risposte percorribili nel mercato edilizio privato”.

Un invito che Ada Lucia De Cesaris vice sindaco e assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata, Agricoltura, raccoglie e fa suo: “Amministrazione e cooperative devono lavorare insieme. Noi scommettiamo sull’housing sociale perché tutti devono avere una casa di qualità adeguata al reddito. Bisogna inoltre – conclude De Cesaris – coinvolgere anche Regione e governo per affrontare questo persistente disagio sociale”.