La casa come diritto «naturale» della persona e l’impegno del governo lombardo a renderlo effettivo per tutti, soprattutto per chi ha bisogno. Ma anche la riforma delle Aler e dei criteri di housing sociale, che dovrebbe essere al «100 per cento», ossia a costo zero per chi ne ha veramente diritto.

Questi i temi toccati dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che, a Lecco, insieme con l’assessore alla Casa Paola Bulbarelli, ha consegnato le chiavi di 36 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica ai nuovi inquilini di una palazzina appena ultimata dall’Aler della città lariana nel rione Belledo.
«Regione Lombardia si vuole impegnare in maniera particolare sul tema della casa – ha assicurato il presidente -. In un momento di grave crisi economica, che rischia di trasformarsi in crisi sociale, le istituzioni devono fare il massimo per aiutare chi è in difficoltà. Le persone, le famiglie, ma anche le imprese. Soggetti che spesso coincidono, come nel caso delle micro-imprese e delle imprese familiari».

A questo proposito Maroni ha voluto ricordare alcuni dei provvedimenti illustrati nel corso della presentazione del suo programma di legislatura in Consiglio regionale. In particolare quello assunto insieme a Finlombarda, «per risolvere un problema che i nostri imprenditori e i nostri sindaci conoscono bene: il mancato pagamento dei crediti alle imprese da parte degli Enti locali che, nel caso della Lombardia, pur avendo i soldi in cassa, non possono regolare, perché bloccati dal Patto di stabilità».

«Mentre a Roma si discute se e quando fare un decreto in merito – ha sottolineato il presidente – noi abbiamo anticipato Palazzo Chigi, mettendo a disposizione 500 milioni di euro per rilevare i debiti degli Enti locali nei confronti delle imprese, ai quali si aggiungeranno altri 600 milioni sempre in interventi a favore del mondo produttivo».

Per quanto riguarda l’intervento della Regione in materia di edilizia residenziale pubblica, Maroni ha dato ragione al presidente dell’Aler di Lecco, che si era lamentato dell’onere aggiuntivo rappresentato dall’Imu, e ha rilanciato: «Queste forme di pressione fiscale sottraggono risorse a una destinazione che è di solidarietà e non speculativa. Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono fatti per rispondere a una esigenza concreta dei cittadini, non perché l’Aler ci deve guadagnare. La casa – ha concluso – è un diritto costituzionale, ma ancor prima “naturale” delle persone».