Ricostruiamo l’universo in modo sostenibile! incontro con l’archistar Cameron Sinclair 
 
“Ricostruzione sostenibile dell’universo. Architettura come impegno civile” giovedì 10 ottobre, ore 18 presso la sede di Fondazione Cariplo in Via Manin, 23 a Milano. Streaming sul sito http://www.fondazionecariplo.it/, in partnership con il Sole24ore tv.

Milano, 9 ottobre 2013 – Costruire un nuovo Universo più sostenibile per tutti. Nel mondo, e non solo nei Paesi ad alto sviluppo tecnologico, si stanno diffondendo soluzioni architettoniche e di design sempre più a servizio dell’uomo e all’ambiente. Certo è che oggi architettura, urbanistica e sostenibilità hanno una vocazione sincera verso le grandi cause sociali e umanitarie e portano alla realizzazioni di strutture all’avanguardia, dotate di standard sempre più elevati.
 
Per promuovere le best practices della nuova architettura sociale, Fondazione Cariplo e Enel Cuore Onlus hanno invitato personaggi illustri ed esperti in questi temi all’incontro “Ricostruzione sostenibile dell’universo. Architettura come impegno civile”, in programma per giovedì 10 ottobre, ore 18, presso la sede di Fondazione Cariplo. Obiettivo dell’incontro è misurarsi sui modelli emergenti di sviluppo edilizio e condividere le soluzioni architettoniche adottate in situazioni sociali e umanitarie critiche.
 
Interverranno: l’inglese Cameron Sinclair fondatore di Architecture for Humanity, Giordana Ferri direttore esecutivo della Fondazione Housing Sociale e Mario Cucinella, uno dei maggiori rappresentanti dell’architettura e del design sostenibile in Italia. La conferenza sarà moderata da Stefano Casciani, Direttore di “Disegno. La nuova cultura industriale” e Direttore scientifico dell’ArcVision Prize Women and Architecture”.
 
Nel 2006 Cameron Sinclair ha lanciato l’Open Architecture Network, il primo progetto open source al mondo dedicato al miglioramento delle condizioni di vita attraverso il design innovativo e sostenibile. Attualmente la sua organizzazione,  Architecture for Humanity, che è attiva in 14 paesi e ha una rete di 40 mila professionisti nel mondo, è stata incaricata da Enel Cuore Onlus – la onlus di Enel dedicata alla solidarietà sociale – di realizzare 7 progetti di architettura sociale in alcuni Paesi dell’America Latina (Brasile, Cile, Colombia, Perù) dell’Europa orientale (Romania, Slovacchia) e in Italia, nei territori terremotati dell’Emilia Romagna, a San Felice sul Panaro in provincia di Modena.
 
Fondazione Cariplo, attraverso il braccio operativo della Fondazione Housing Sociale è tra i pionieri in questo ambito, avendo puntato anche su progetti e iniziative dal grande valore architettonico: case a canone calmierato ma con utilizzo di materiali Green, come l’insediamento di via Cenni, a Milano, che verrà inaugurato tra poche settimane.
 
Una piattaforma concreta su cui innestare l’«incubazione» e la sperimentazione dei progetti di welfare abitativo: “CasaCrema+” (http://www.casacremapiu.it/) con il percorso di start up della comunità accompagnando gli abitanti alla costituzione di un’Associazione per la gestione autonoma degli spazi comuni; “Cenni di cambiamento” (http://www.cennidicambiamento.it/) con il percorso di accompagnamento alla selezione e all’ingresso negli alloggi; Abit@giovani per lo sviluppo del “condominio diffuso” e della progettualità nei quartieri all’interno del percorso di accompagnamento all’ingresso negli alloggi, e continueremo a sviluppare tali obiettivi a partire dall’imminente trasferimento dei primi abitanti.
 
Altra best practice quella proposta dall’architetto Mario Cuccinella grande esperto di temi legati alla progettazione ambientale e alla sostenibilità in architettura. Nel settembre 2012, in occasione del World Urban Forum (WUF6) di Napoli, ha presentato l’associazione Building Green Futures che vuole promuovere l’architettura sostenibile e l’uso delle fonti di energia rinnovabili per migliorare le condizioni di vita e l’accesso alle risorse nei paesi in via di sviluppo. I progetti in corso? Dal Kuwait City School for Gaza, edificio autosufficiente basato esclusivamente sulle risorse rinnovabili disponibili in loco quali acqua piovana, energia solare e geotermica al Women Center per le Donne e una struttura abitativa a basso costo nella Valle del Giordano (in collaborazione con l’UNESCO).