Le nuove costruzioni in via Cenni, in zona San Siro. Dei 123 alloggi, 88 sono stati assegnati con avvisi pubblici: 44 sono in affitto a canone calmierato e altri 44 a canone convenzionato, con patto di futura vendita. Il prezzo medio di affitto per un appartamento di 70 metri quadrati è di 450 euro al mese
Sembra di essere a Berlino. Palazzi di nove piani dalla struttura portante in legno, ad alta efficienza energetica, con tanto di spazi comuni e orti pensili. Invece è Milano: via Cenni, una traversa di via Novara, in zona San Siro, alla periferia nordoccidentale del capoluogo lombardo. E’ qui che la Fondazione Housing Sociale, nell’ambito del Fondo Immobiliare di Lombardia, e la Polaris Real Estate Sgr hanno realizzato, in 18 mesi, quattro palazzi di nove piani, per un totale di 123 appartamenti, presentati stamani alla stampa.
Il complesso, che è già in gran parte abitato (la maggior parte dei traslochi sono avvenuti in ottobre), è uno dei più grandi progetti di housing sociale d’Europa ed è stato realizzato su aree di proprietà del Comune di Milano, che le ha messe a disposizione in diritto di superficie. Non si tratta di case popolari: solo una parte degli appartamenti, 14 su 123, è destinato alla locazione a canone sociale. Entro dicembre vi entreranno i nuclei familiari individuati dal Comune.
Dei 123 alloggi, 88 sono stati assegnati con avvisi pubblici: 44 sono in affitto a canone calmierato e altri 44 a canone convenzionato, con patto di futura vendita. Il prezzo medio di affitto in un appartamento di 70 metri quadrati (tre locali) è di 450 euro al mese. Il progetto, ha spiegato il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti (l’Ente è tra i principali soci della Fondazione Housing Sociale), mira a “soddisfare una fascia di domanda che sta in mezzo tra l’edilizia privata e quella sociale pubblica”.
La peculiarità del complesso di via Cenni-via Gabetti, oltre all’uso del legno per le strutture portanti (una rarità in Italia, più comune in altri Paesi come gli Usa), è la presenza di spazi comuni, a partire dagli orti pensili, dal campo da basket per i ragazzi (con gradinate) e dai giardini officinali.
Gli inquilini sono coinvolti in un percorso che li porterà a gestire gli spazi comuni e i servizi collaborativi che che sceglieranno di sviluppare insieme (doposcuola per i bimbi, car sharing eccetera). I condomini, tra i quali c’è una coppia con otto figli, hanno già formato dei gruppi di acquisto per gli arredi, per la connettività e per i traslochi.
La struttura degli edifici, da un punto di vista tecnico, è formata da pannelli massicci di legno incollato a strati incrociati, detti Xlam. Pareti e solette in Xlam formano una struttura scatolare molto robusta, che permette di rinunciare all’impiego di pilastri di cemento armato. I pannelli provengono dalle foreste certificate dell’Austria, che vengono gestite in modo da assicurare una costante crescita del patrimonio boschivo. Le pareti in Xlam, inoltre, abbattono la dispersione di calore d’inverno e proteggono dal caldo in estate, consentendo così notevoli risparmi energetici.
Il progetto, firmato dall’architetto Fabio Prodi di Firenze, vincitore del concorso internazionale indetto da Polaris, è gestito dal Fondo Immobiliare di Lombardia, dedicato all’housing sociale e creato nel 2006 da Fondazione Cariplo e Fondazione Housing Sociale. Sono sottoscrittori del Fondo la Fondazione Cariplo, la Regione Lombardia, Cdp, Intesa Sp, Bpm, Generali, Cassa Italiana Geometri, Prelios, Telecom Italia e il Fondo Investimenti per l’Abitare, gestito da Cdp Investimenti Sgr.