650 mila famiglie riconosciute bisognose di un’abitazione sociale, una media di oltre 32 mila famiglie per Regione
Egidio Rondelli e Giovanni Bertacche, rispettivamente segretario generale e coordinatore nazionale di CO.N.I.A.-Confederazione Nazionale Inquilini Associati in un comunicato affrontano il tema dell’emergenza abitativa. Se in molti parlano di blocco degli affitti e degli sfratti, l’associazione è invece contraria al concetto stesso di sfratto. “C’è chi invoca il blocco degli sfratti. Ma noi non vogliamo nemmeno sentire: sfratto. Che descrive un atto di violenza, perciò drammatico non meno che umiliante per le parti coinvolte. Così blocco, non solo non risolve ma anzi aggrava la situazione perché da un lato l’inquilino si sente minacciato e dall’altra il locatore passa per un opportunista”.
Fra le soluzioni per fronteggiare l’emergenza, il più adatto ci pare l’housing sociale. Certo necessita la collaborazione tra pubblico (nel caso il governo) e il privato nell’acquisizione di immobili da adibire ad abitazione a canone sostenibile con assegnazioni senza le burocrazie (liste e graduatorie) che tanto hanno impantanato fin qui l’edilizia regionale pubblica”.
“Una voce consistente del recovery fund andrà dunque riservata all’housing sociale. Il relativo impegno di spesa andrà posto subito a bilancio, tenuto conto che ogni ritardo, tanto irresponsabile delle Regioni quanto incomprensibile del Governo, non può passare senza conseguenze e che la gravità della situazione alloggiativa può esplodere da un momento all’altro”.
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Fonte: Vicenzapiù.it