Quattro di queste 7 palazzine avevano ospitato dal 2013 al 2019 oltre mille migranti, all’epoca la più grande occupazione abusiva d’Europa.
Un social housing composto da sette coloratissime palazzine nuove di zecca, con all’interno 388 posti letto, ospitati in 160 alloggi dotati di tutti i confort: cucina interna, wi-fi, condizionatori, tv a schermo piatto, ingresso con card elettronica. È rinato così il complesso dell’ex Moi a Torino, in via Giordano Bruno 201, quello che – in quattro di queste sette palazzine – aveva ospitato dal 2013 al 2019 oltre mille migranti, all’epoca la più grande occupazione abusiva d’Europa, allontanati con uno sgombero “dolce” proprio quattro anni fa.
È il frutto di una riqualificazione costata 18 milioni di euro, promossa dal Fondo abitare sostenibile Piemonte (Fasp), gestito da InvestiRE sgr (gruppo banca Finnat). Un’opera la cui realizzazione era partita a ottobre 2021 e che, ufficialmente, si è conclusa oggi con il taglio del nastro, avvenuto alle 10 (anche se le palazzine sono aperte da marzo): a intervenire Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino, Giancarlo Scotti, AD di CDP Real Asset Sgr, Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, Paolo Boleso, Head of Residential and Social Infrastructure di InvestiRE SGR, Maurizio Carvelli, Ceo e Founder di Camplus.
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Fonte: lastampa.it