Nello sviluppare il progetto è stato adottato un approccio pionieristico volto a ridurre al minimo l’impatto ambientale della costruzione, le emissioni e i suoi consumi.
Dopo l’Urban Cube, diventato la sede meneghina del Sole 24 Ore, Park Associati termina, sempre su viale Sarca, Open 336, un’architettura che reinterpreta l’identità industriale del quartiere, in incessante trasformazione, della Bicocca. La facciata del nuovo edificio, in fibrocemento color cotto, dialoga con quelli circostanti col suo ritmo modulare e le grandi vetrate. Il nuovo come ponte tra passato e futuro.
Un passato di sito industriale tra i più importanti d’Italia con la presenza di grandi aziende, come Breda e Pirelli. Poi, la deindustralizzazione e l’ambizioso progetto di trasformazione, avviato con un concorso internazionale nel 1985, di cui è padre Vittorio Gregotti. Dunque, un’inversione di rotta verso nuove funzioni che hanno dato vita a un distretto in cui cultura, formazione e creatività hanno un importante peso. L’Università, centri di ricerca, aziende high-tech, istituzioni culturali, spazi museali, costituiscono ora l’anima dell’attrattivo quartiere che continua ad essere un magnete per gli investitori nazionali e internazionali.
Tanti i progetti in corso alla Bicocca, come l’intervento di Piuarch su un edificio monumentale di Gregotti e, soprattutto, l’ambiziosa trasformazione dell’area dello scalo Greco-Breda, candidata al concorso internazionale Reinventing cities, dove sarà realizzato il primo “housing sociale” zero Carbon in Italia, proposto dal team rappresentato da Fondo immobiliare lombardia (Fil) gestito da Investire sgr, con Fondazione Housing Sociale (FHS) come partner strategico, con Barreca & La Varra per il progetto architettonico e del paesaggio e con Arup Italia per il progetto urbanistico e ambientale.
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Fonte: professionearchitetto.it