Il fenomeno della urbanizzazione è in continua evoluzione in tutto il mondo. Tuttavia questa tendenza abitativa deve fare i conti con la crescente domanda di terreni edificabili, specialmente nelle grandi città. Invece che costruire su terreni vergini esiste la possibilità di rigenerare preesistenti edifici, siano essi ex fabbriche, centrali energetiche, cascine agricole o palazzine di uffici. Una soluzione che permette di ridare vita a vecchie costruzioni, con la loro storia e tradizioni e non consumare suolo. Facciamo il punto.
Se osserviamo lo scenario occidentale, dalle grandi città americane sino alla “Greater Milano”, il fenomeno di rigenerazione urbana è manifesto. Tuttavia, all’interno delle stesse città, e relative province, si manifesta sempre più dinamismo: la grande città ha dei costi crescenti, e molti cittadini preferiscono scegliere differenti soluzioni abitative in aree più decentrate o piuttosto nella provincia. Le aree un tempo considerate periferiche, offrono, grazie ai mezzi pubblici e alla crescente possibilità di lavorare da casa, un allettante alternativa per vivere in ambienti più tranquilli, con meno traffico, magari immersi nel verde, in aree suburbane a pochi minuti dalla città e a prezzi più avvicinabili.
“Non solo prezzo più conveniente ma un insieme di nuovi fattori sta ampliando l’interesse del mercato immobiliare per insediamenti di nuova concezione lontano dal centro città”. Spiega Giulio De Carli, membro del comitato scientifico del Geneva UN Charter Centre of Excellence (ExSUF) e fondatore di One Works. “Fra questi la qualità delle unità abitative, fatte di spazi più adeguati alle esigenze non solo delle famiglie, di migliori prestazioni climatiche ed energetiche, di materiali e tecnologie avanzate che comportano costi di gestione inferiori. Alle caratteristiche qualitative della casa si aggiungono, sempre di più, migliori condizioni di accessibilità anche con trasporto pubblico, mobilità locale, spazi aperti e verdi ampi e organizzati. Il fenomeno riguarda la grande città ma sempre più anche i medi e piccoli centri urbani”.
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Fonte: fortuneita.com