Dal Bosco Verticale alla nuova Torre Unipol, fino al nuovo campus IED e al piano per Piazzale Loreto. Sono solo alcuni degli esempi di rigenerazione urbana e di edifici sostenibili di Milano, interventi ben più complessi della semplice scelta di materiali ecologici per la costruzione in cui l’attenzione all’impatto sociale risulta fondamentale per la loro riuscita.
Rigenerazione urbana, riqualificazione del patrimonio, re-purposing. Termini sempre più utilizzati per descrivere il crescente numero di interventi realizzati a livello internazionale per recuperare e migliorare il patrimonio edilizio esistente, con lo scopo di contenere l’espansione su nuovi territori, proteggendo il paesaggio e generando impatti positivi sulla collettività. Un approccio caratterizzato, quindi, da una profonda attenzione alla sostenibilità, che si conferma con la frequente scelta di eseguire tali interventi di recupero con l’utilizzo di materiali ecologici, facendo ricorso a fonti energetiche rinnovabili, mitigando l’inquinamento acustico e ricercando standard di vita più elevati per gli abitanti degli edifici “rigenerati”.
La rigenerazione urbana “sostenibile” è quindi un tema ben più complesso della scelta di materiali ecologici per la realizzazione degli interventi. I principi di sostenibilità devono essere integrati a tutti i livelli, dalla progettazione degli edifici e degli spazi pubblici, fino alla pianificazione urbana complessiva. Questa sfida richiede una visione integrata che coinvolga architetti, urbanisti, ingegneri e politici, al fine di creare città che siano non solo sostenibili, ma anche resilienti e in armonia con l’ambiente circostante.
Rigenerazione urbana: il caso Milano
Il processo di transizione verso una società climaticamente neutrale entro il 2050 è un obiettivo centrale nell’ambito degli sforzi europei per affrontare il cambiamento climatico. In Italia, diversi edifici a energia quasi zero stanno emergendo come esempi di eccellenza, ottenendo riconoscimento a livello mondiale. Una vision che riguarda sempre più anche Milano, che ha visto la realizzazione, negli ultimi anni, di numerosi interventi di rigenerazione urbana e architettura sostenibile, collocandosi così tra le prime cinque città europee per numero di edifici sostenibili. Tra questi, il noto Bosco Verticale di Stefano Boeri, complesso di due palazzi residenziali a torre, le cui facciate ospitano oltre 700 alberi, 5.000 arbusti di grandi dimensioni e 15.000 piante perenni e ricadenti; la Torre Unipol, progettata dallo studio Mario Cucinella Architects nella zona di Porta Nuova e dotata, tra le altre caratteristiche “green”, di una doppia intercapedine lungo le pareti esterne pensata per mitigare il caldo estivo e isolare gli spazi dal freddo invernale; o la nuova sede di Deloitte a Milano, certificata LEED Platinum e Well Gold, ulteriore esempio di impegno nella riduzione del consumo energetico e nell’ottimizzazione delle prestazioni ambientali degli edifici, con l’intervento dello studio Skidmore, Owings & Merrill (SOM) che sta contribuendo a realizzare questa struttura ad impatto zero nel centro cittadino.
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Fonte: we-wealth.com