Per far fronte alle necessità delle categorie più disagiate l’housing sociale deve aprirsi a forme di interventi che vedano la presenza del pubblico ma anche di investitori privati. Un modello che trova già applicazione in Lombardia e che potrebbe essere anche esportato in altre realtà del nostro Paese

alla manifestazione EIRE (Expo Italia real estate) che si è tenuta a Milano dal 7 al 9 giugno 2011, l’assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, si è soffermato sul Piano Casa della Provincia di Milano, estendendo poi più in generale il discorso sulle politiche abitative a livello regionale che possono diventare un modello innovativo, da esportazione.

«Questo piano – così si è espresso – deve rappresentare un’ulteriore leva istituzionale per sperimentare politiche innovative, tese a reinventare le modalità dell’intervento pubblico/privato nel settore abitativo, in un laboratorio nel quale convivano e competano operatori profit e no-profit, con l’offerta di servizi alternativi e diversificati e meglio rispondenti ai reali bisogni dei cittadini».

Dopo aver poi ricordato il parere favorevole espresso dal CIPE (Comitato interministeriale programmazione economica) a inizio maggio 2011 sull’accordo di programma che dovrebbe portare alla costruzione in Italia di 15.200 nuovi alloggi con fondi pubblici ma anche privati, Zambetti ha fatto presente come «In particolare per le aree metropolitane di Milano e di Monza ci saranno 431 alloggi con un cofinanziamento pari a 22,5 milioni di euro»