Il nuovo consorzio tra Parco, Aristea e Il Progresso è solo il primo passo. La speranza è l’housing sociale
L’ultimo decennio ha desertificato il panorama delle grandi imprese edilizie, un tempo fiore all’occhiello dell’economia provinciale. Ha rischiato di sparire del tutto, con la fine della Cmr dopo quella della Costruttori, il comparto cooperativo, al quale la crisi dell’edilizia residenziale ha assestato l’ultimo colpo, con il risultato di lasciare senza punti di riferimento anche gli appaltatori pubblici. Il primo tentativo di fermare questa tendenza è di qualche giorno fa, con la stretta di mano tra i presidenti delle tre principali aziende “superstiti” del settore in Legacoop, che ha partorito il Consorzio ferrarese costruzioni, con sede in via Zucchini 53.
A dargli vita sono stati Ivano Gazzotti di Aristea service, Claudio Assirelli di Il Progresso e Roberto Pennini, della Parco, che è stato nominato presidente del consorzio. Si tratta di una struttura che somma circa 250 addetti e 55 milioni di euro di fatturato complessivo, e l’intento è di non fermarsi qui: «E’ il primo passo nella direzione del coordinamento delle cooperative ferraresi che operano nel settore, che dovrà coinvolgere in prospettiva anche altre realtà – spiega Andrea Benini, presidente di Legacoop – L’idea è senz’altro quella di verificare la possibilità di una fusione tra queste aziende».
Si tratta di realtà complementari tra loro, in quanto Parco è impegnata nell’edilizia civile e le altre due aziende in servizi e infrastrutture, quindi costituiscono assieme un pacchetto di offerta interessante. «Non intendiamo però utilizzare il consorzio come strumento per partecipare assieme a gare d’appalto o altri lavori – spiega Pennini – le società rimarranno autonome sul fronte esterno. Lo strumento costituito ha una valenza interna alla Lega, almeno per il momento. L’intento è gestire in modo coodinato, con scambi e raccolta d’informazioni, analisi e progetti, idee e gestioni il più possibile unitarie di parte delle attività delle cooperative socie, per razionalizzare e migliorare le capacità d’innovazione produttiva, progettazione, visibilità del proprio operato, e rafforzare tutti i rapporti che consentono un’effettiva presenza utile al territorio e alle imprese». Restano come punto di riferimento di Legacoop il Consorzio cooperative costruzione di Bologna, che di recente si è rafforzato.
Il nuovo Cfc è comunque un passo che va nella direzione già imboccata con la società Sienergie operante nel campo del rinnovo edilizio e del risparmio energetico, e di Ferrara Reti, controllata da Aristea e da Il Progresso, attiva nella manutenzione delle reti impiantistiche, con reimpiego di personale ex Cmr.
L’operazione va in controtendenza rispetto al mercato delle costruzioni, che ancora sembra lontano dal registrare i segnali di ripresa che hanno investito ormai in pieno l’industria manifatturiera. «In effetti non si muove granchè, difficilmente potremo tornare ai livelli di attività pre-crisi nel mercato dell’edilizia residenziale – è la previsione di Pennini – Forse si apriranno spazi nell’housing sociale, a patto che gli enti pubblici mettano a disposizione aree a prezzi vantaggiosi per costruirci alloggi da dare in locazione». Anche in questo settore, dunque, si punta sulla spinta di Comuni e Province, che hanno però fardelli molto pesanti da sopportare.(s.c.)