Si è svolto questa mattina presso la sede di ANCI Liguria a Palazzo Ducale, l’incontro organizzato dall’Associazione per informare gli amministratori dei Comuni con più di 10.000 abitanti sulle opportunità derivanti dalla gestione del patrimonio immobiliare.

Come ha sottolineato il Presidente di Anci Liguria Marta Vincenzi “il federalismo demaniale e l’housing sociale rappresentano due strumenti fondamentali per i Comuni per riqualificare il proprio territorio, combattere lo spopolamento e rilanciare l’economia locale. Per questo ANCI Liguria ha organizzato una serie di incontri formativi con gli amministratori di tutta la regione, tra cui quello di oggi, con lo scopo di aggiornarli costantemente sulle opportunità che possono e devono cogliere”.

Un aiuto concreto ai Comuni per realizzare progetti di valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare

Per quanto riguarda il federalismo demaniale l’obiettivo di ANCI è quello di offrire ai Sindaci e ai tecnici comunali una serie di attività formative al fine di condividere e implementare competenze specifiche in materia di gestione e sviluppo di patrimoni immobiliari.
Con questo scopo è stato siglato ad aprile a livello nazionale un Protocollo d’intesa con l’Agenzia del Demanio volto a promuovere una collaborazione tecnico-operativa costante.

Attraverso la collaborazione con l’Agenzia del Demanio e il Progetto Patrimonio Comune ANCI si impegna dunque a supportare a livello tecnico i Comuni nella realizzazione di specifici progetti di valorizzazione del patrimonio immobiliare, dal censimento, all’attuazione delle scelte strategiche sul patrimonio, all’acquisizione dei beni definiti dal decreto sul Federalismo Demaniale.

Come ha dichiarato nel corso dell’incontro Roberto Reggi, Presidente Fondazione ANCI Patrimonio Comune, pur non essendo soddisfacente rispetto alle attese, “la lista di circa 12.000 immobili da trasferire ai Comuni definita dal Governo è una delle pochissime leve per rimettere in circolo energie e risorse buone per l’economia nazionale”.

L’impegno di ANCI per permettere ai Comuni liguri di accedere alle risorse del “Fondo Investimenti per l’Abitare” e investire sulla prima casa

Sul fronte dell’housing sociale, come ha sottolineato Bruno Pastorino, Responsabile ANCI Liguria politiche della casa, molte sono le attività già realizzate da ANCI Liguria: si è infatti concluso da poco il ciclo di incontri formativi sul tema, realizzati in collaborazione con Legacoop Abitanti Liguria, Federabitazione Confcooperative Liguria, Ance Liguria e Agci abitazione Liguria.

Gli incontri hanno avuto lo scopo di informare gli amministratori comunali circa le possibilità offerte dal “Fondo Investimenti per l’Abitare” (FIA) nel campo dell’edilizia privata sociale (social housing).

Il Fondo, creato nel 2009 da Cassa depositi e prestiti, Associazioni bancaria italiana e Associazione delle fondazioni bancarie, dispone di un capitale di 2 miliardi e 28 milioni di euro che investe in quote di fondi comuni d’investimento immobiliari creati a livello locale attraverso partecipazioni nel limite massimo del 40%.

Ai Comuni spetta il compito di indicare aree o edifici da riqualificare – di proprietà o da acquistare – dove realizzare gli interventi di edilizia sociale programmati, e di coordinarsi al fine di creare una “massa critica” di alloggi, che per la Liguria dovrebbero essere circa 400.

Ad oggi il Fondo ha già assunto delibere di investimento preliminari non vincolanti per 478,5 milioni di euro in 14 fondi locali e delibere definitive di sottoscrizione per 144,7 milioni.
Iniziative che riguardano diverse regioni tra le quali non figura la Liguria.

Per il Presidente di ANCI Liguria Marta Vincenzi “si tratta di un’operazione attraverso la quale è possibile aiutare concretamente i giovani, le famiglie monoreddito e altri soggetti che oggi vivono una situazione di precarietà ad acquistare la prima casa, consentendo allo tempo alle amministrazioni di riqualificare aree degradate attraverso interventi di qualità che dovranno essere realizzati seguendo i requisiti regionali di sostenibilità ambientale”.