Dopo l’esperimento fallimentare del Cabrini-Green housing project, Chicago ci riprova con un quartiere che unisce edilizia libera e convenzionata. Ma l’integrazione non avviene

La cosiddetta edilizia sociale ha come scopo principale quello di offrire, a prezzi calmierati, un’abitazione a chi non può permettersi un acquisto a prezzo di mercato. Il risvolto negativo è, però, quello di creare quartieri popolati da residenti appartenenti alla stessa classe sociale, di bassa o medio-bassa estrazione, e quindi “ghettizzati”. E’ per risolvere questo problema, particolarmente sentito in America, in cui la ghettizzazione ha da sempre portato a forme estreme di malavita e disagio, che la città di Chicago sta mettendo in atto, da qualche anno a questa parte, un nuovo modello di edilizia sociale, basata sull’interazione fra ceti differenti. Il “Piano di Trasformazione” promosso dalla Chicago Housing Authority (CHA) ha visto una prima attuazione nel quartiere residenziale, chiamato “Parkside” e situato nell’Old Town, la cui realizzazione è iniziata nel 2007 sul terreno del famigerato Cabrini-Green housing project.

Leggi l’intera notizia direttamente dalla Fonte