Social housing e artigianato sono stati i principali temi all’ordine del giorno della Giunta regionale del 22 ottobre.
Su proposta degli assessori Ugo Cavallera e Giovanna Quaglia è stata avviata una linea di azione del Fondo di sviluppo e coesione che assegna 18 milioni di euro per la realizzazione di residenze temporanee o permanenti in affitto per il social housing.
Lo scopo è dare una risposta a quelle fasce di cittadini (giovani, anziani, famiglie monoparentali e single) più colpite dall’emergenza abitativa. Una “fascia grigia” che non ha la possibilità di affittare una casa sul mercato libero, ma non ha nemmeno i requisiti per accedere all’edilizia popolare. Il piano fa seguito al programma casa “10.000 alloggi entro il 2012”, approvato dal Consiglio regionale nel dicembre 2006, e si configura come un’azione di cerniera tra le forme tradizionali di edilizia residenziale pubblica (comunque rivisitate e adattate in relazione al problema della scarsità delle risorse economiche e della necessità di stimolare migliori risultati attraverso la co-partecipazione finanziaria degli operatori di settore) e nuove forme di edilizia sociale mutuate dall’esperienza dei programmi complessi di derivazione europea, spingendosi fino a prevedere misure sperimentali dirette a “movimentare” il patrimonio edificato privato con canoni di locazione ridotti rispetto a quelli del libero mercato.
Infine, sul fronte artigianato, su proposta degli assessori Massimo Giordano e Giovanna Quaglia, si punta su tre progetti sostenuti dal Fondo di sviluppo e coesione: inserimento di giovani nelle Botteghe scuole (4,2 milioni), valorizzazione dell’artigianato piemontese sui mercati interno e internazionale (2,4 milioni), certificazione di prodotto delle imprese artigiane (900 mila euro).