Cento le famiglie senza un tetto. L’assessore Azzimonti: “Non so come faremo”. La speranza per dare una soluzione al problema casa è nel social housing”
Sfratti: la situazione in città è drammatica. Sono già cento le famiglie sotto sfratto (nei prossimi mesi diventerà esecutivo) che si sono rivolte all’Assessorato ai Servizi sociali. Il doppio rispetto agli ultimi anni, un segnale grave che la dice lunga sulla pesante crisi economica che sta toccando anche persone che mai avrebbero pensato di trovarsi in difficoltà. “La povertà sta aumentando – dice preoccupato l’assessore ai Servizi sociali Ivo Azzimonti, alle prese con sempre meno risorse – aumentano le richieste di aiuto nei nostri uffici, e non so come faremo. La speranza per dare una soluzione al problema casa è nel social housing”.
Nel 2012 l’assessorato ha messo sul piatto 547mila euro per affrontare i disagi abitativi, nel frattempo la situazione sta peggiorando ed è difficile trovare soluzioni. Gli sfratti riguardano inquilini di proprietari privati e di case Aler. Per quanto riguarda proprio le abitazioni Aler chi non paga e viene sfrattato viene cancellato dalla possibilità di avere un altro alloggio per i prossimi cinque anni. Insomma lo sfratto per decine di casi sul tavolo degli uffici di via Roma è l’anticamera di un dramma sociale. Sta seguendo con attenzione la vicenda Mario Cislaghi, consigliere comunale del Pdl e presidente della Commissione Servizi sociali: “I numeri sono drammatici – dice – non so quanti di quelli che hanno aderito al recente bando dell’Aler potranno avere una casa perché non ce ne sono. Paradossalmente saranno quelle degli sfrattati. La speranza di fronte a una situazione così drammatica perché i numeri potrebbero essere più alti, 100 infatti sono i casi di sfratto noti in assessorato, è la collaborazione con i proprietari privati”. A loro è stata avanzata la proposta di trasformare gli alloggi sfitti in housing sociale in cambio di agevolazioni.
“Vedremo come risponderanno – continua Cislaghi – io non vedo alternative. Aler non ha costruito, quindi occorre puntare su ciò che già esiste. E allora chiediamo ai privati di mettere a disposizione le loro abitazioni sfitte, a costi calmierati, altrimenti da questa situazione non si esce”. Intanto proprio all’Aler si registra un aumento della richiesta di alloggi, risposta all’impossibilità da parte delle famiglie di reggere gli affitti di privati ma nello stesso tempo anche l’edilizia pubblica si confronta con un incremento degli inquilini morosi. Un’emergenza che rischia di essere esplosiva a livello sociale.