Nel pomeriggio di martedì scorso si è tenuta una riunione a sezioni congiunte del P.D. e P.S.I. Cittadini, durante la quale sono state discusse le questioni inerenti l’Housing Sociale e raggiunte le seguenti determinazioni.
Partendo dal presupposto, più volte espresso, che siamo per una città moderna, in cui le infrastrutture siano realizzate per produrre miglioramenti sensibili della qualità della vita, del tutto disattesa, così come la qualità del costruito, riteniamo che non solo sia inopportuno ma anche sconsiderato dare il via in questo momento agli interventi di Housing Sociale, tanto quelli afferenti al primo bando che al secondo, così come strutturati. In primo luogo si rileva il loro essere avulsi da un disegno organico della Città in cui siano stati definiti gli indirizzi strategici (la vision) dell’intero territorio, conurbazione compresa. In questo senso si dovrebbe attendere, ovvero accelerare, la redazione dello strumento atto a pianificare il territorio: il PUC. Il Piano Urbanistico Comunale comprende in sé un’ampia quota di edilizia residenziale sociale (30 case su 100 in ogni comparto edificatorio) che appare, dunque, più equa e sociale degli interventi proposti con i bandi regionali di Social Housing.
Del resto il PUC dovrebbe essere redatto, per obbligo normativo, da qui ai prossimi mesi e dunque i tempi di attesa sarebbero di poco procrastinati. In cambio si valuta lo straordinario vantaggio per la collettività, di poter integrare gli interventi di edilizia residenziale, sociale e non, con una pianificazione urbana in cui la struttura della città sia oggetto di un disegno organico, che tenga conto dell’intero sistema infrastrutturale territoriale e che sia fatto anche e soprattutto di quelle attività che generino la crescita demografica e motivino dunque la necessità di nuove case. Tanto più che i dati provenienti dall’attuale mercato immobiliare parlano di una straordinaria quantità di alloggi sfitti o invenduti che potrebbero, a buona ragione, essere oggetto di recupero fini sociali così come fortemente auspicato dalle normativa comunitaria, nazionale e regionale . In secondo luogo, è stato valutato che, così come proposti, tali interventi risultano fortemente sbilanciati a favore dei soggetti proponenti. Iniziative straordinarie, che richiedono varianti agli strumenti di pianificazione, devono essere motivate con ben più sostanziosi vantaggi sociali.
In conclusione il Partito Democratico e il Partito Socialista ribadiscono quanto già sostengono da mesi. Qualsiasi intervento di importante urbanizzazione e trasformazione del territorio deve essere in primo luogo realmente vantaggioso per la collettività, ed inoltre, deve essere previsto nell’ambito di una programmazione strategica che indichi le linee di sviluppo e che sia attuata attraverso processi di partecipazione della Cittadinanza.