In Corso Barolo e in Via Garibaldi – Frazione Gallo appartamenti destinati a fasce deboli ma anche a giovani coppie e a donne sole con bambini in difficoltà a pagare l’affitto
Il Comune di Alba avrà 318 nuovi alloggi da costruire in corso Barolo e in via Garibaldi – frazione Gallo. Il Consiglio comunale di giovedì 25 febbraio ha approvato studi di fattibilità e varianti strutturali al Piano regolatore in vista della realizzazione.
Su 65.180 metri quadri in corso Barolo previsti sei edifici residenziali a tre piani. All’interno quarantasei alloggi l’per edilizia sovvenzionata e 400 metri quadri destinati al social housing, altri sessantatré alloggi per edilizia agevolata, altri novantotto alloggi per edilizia convenzionata e libera. In tutto 207 alloggi su una superficie di 20.070 metri quadrati. Sempre in corso Barolo previsto un altro edificio a tre piani con destinazione terziaria/commerciale per una superficie lorda di 3.545 metri quadri. Per quanto riguarda la superficie di venti mila metri quadri in via Garibaldi – frazione Gallo previsti altri sette edifici residenziali. All’interno diciotto appartamenti per edilizia sovvenzionata, trentanove per edilizia agevolata, cinquantaquattro per edilizia convenzionata e libera. In tutto 111 nuovi appartamenti su una superficie lorda di 8.800 metri quadri.
Obiettivo è la realizzazione di edilizia sociale oggi carente in città “destinata a fasce deboli ma anche a giovani coppie, a donne sole con bambini e difficoltà a pagare l’affitto”, dice il sindaco di Alba Maurizio Marello anche assessore all’Urbanistica. Secondo Marello “se tutto va bene, la cantierabilità potrebbe avvenire fra un anno, un anno e mezzo. Importante perché va incontro alle esigenze della gente ed è un volano per l’economia”, afferma il sindaco. Il progetto rientra nel “Programma Casa: 10.000 alloggi entro il 2012” della Regione Piemonte.
“Proposte con radici nella precedente Giunta Giuseppe Rossetto”, sostiene Mario Canova. Per il consigliere di opposizione del Pdl “allora quell’intervento doveva essere parte di una pianificazione più ampia che avrebbe dovuto sfociare nel nuovo Piano regolatore coerentemente con indicazioni nella delibera programmatica che proprio lì tratteggiava uno dei poli della nuova città policentrica. Ci chiediamo se è ancora così. Altro appunto: nel momento in cui si sta finalmente tornando a discutere del nuovo Piano regolatore perché non si vuole attendere tale provvedimento. Si rischia di anteporre un’esigenza specifica ad una necessità collettiva”, dice Canova dichiarando l’astensione del Pdl.
Mentre il voto contro studi di fattibilità e varianti al Piano regolatore arriva dal consigliere di opposizione della Lega Nord Bruno Ferrero: “Mi piacerebbe avere uno studio e sapere se effettivamente c’è questa richiesta di edilizia popolare. Circa 300 alloggi sono un numero molto alto. E poi la localizzazione. Essendo famiglie bisognose lo spostamento verso il centro città può anche rappresentare un costo. L’integrazione potrebbe avvenire più agevolmente in una zona più centrale vicino ai servizi. Per questo voto contro”, dichiara Ferrero.
Perplessità anche dal consigliere di maggioranza Lorenzo Paglieri: “Sinceramente la localizzazione di 46 case popolari in quel posto non mi sembra proprio ideale. Io li avrei fatti vicino ai servizi e alle scuole. Però c’era una necessità da soddisfare, c’era un’opportunità da cogliere e visto che l’amministrazione precedente ha portato avanti un discorso d’insediamento in quella zona si deve fare e anche pressantemente. Ma vedrei bene la localizzazione della città non oltre San Cassiano per evitare l’effetto ghettizzazione”, dice Paglieri.
“Non penso si ponga il problema di ghettizzazione perché sarà un quartiere ad edilizia varia e non solo sovvenzionata. Stiamo configurando un quartiere. Questa è una situazione d’integrazione. Diversa dai quartieri esclusivamente popolari costruiti negli anni ’60, 70. L’area, era stata individuata dalla precedente amministrazione. Noi abbiamo proseguito su questa strada”, ribatte Marello. Per quanto riguarda l’effettiva esigenza, Marello risponde a Ferrero dicendo: “Nonostante migliaia di alloggi vuoti in città, i prezzi degli affitti non scendono. Dall’altro lato ci sono decine di famiglie in difficoltà a pagare l’affitto, lavorando una persona sola o lavorando in due oltre alle persone che stanno perdendo il lavoro. In più, gli ultimi alloggi per l’edilizia sovvenzionata furono realizzati nel 1997 – 1998 in via De Gasperi e forse per tanti anni, in una città come Alba si è pensato che non c’era una necessità di questo tipo. Ma oggi le cose stanno completamente cambiando e noi abbiamo pagato negli anni l’assenza di questa pianificazione. Voglio ricordare che stiamo partecipando al Piano casa ma non è il primo. Tutti i treni che abbiamo perso negli anni è perché non avevamo un terreno destinato a quello. E la graduatoria non era andata bene perché questi terreni hanno necessità di una variante urbanistica perché sono terreni agricoli”, risponde Marello.