La mancanza di fondi, il problema degli sfratti, il venir meno del sostegno all’affitto portano l’emergenza abitativa a un livello di alta tensione. La situazione è sotto gli occhi di tutti, ma la soluzione non è alle viste
Secondo l’Assessore del Comune di Perugia, Valeria Cardinali, coordinatore delle politiche abitative dell’Anci Umbria, è necessario un confronto tra Regione e Comuni per mettere mano a un programma comune di politiche abitative.
«Viviamo una situazione di grande difficoltà – ha detto Cardinali in un recente incontro con Stefano Vinci, assessore regionale alle politiche della casa – di fronte alla crescente domanda di alloggi che molto spesso i Comuni non riescono a soddisfare. Difficile individuare la disponibilità di luoghi da poter assegnare attraverso i bandi. Le politiche abitative non sono solo una problematica inerente l’edilizia residenziale pubblica, ma un’emergenza sociale».
L’emergenza, è inutile nasconderselo, deriva essenzialmente dai tagli al welfare e all’edilizia sociale pubblica.
Per quanto riguarda in particolare la Regione Umbria non sarà più possibile garantire un piano triennale di interventi.
Sul fronte dei Comuni umbri poi, a fronte di 700.000 euro erogati nel 2010 (oltre al milione reso disponibile in sede regionale) per il sostegno all’affitto, per gli anni a venire non è possibile prevedere quali risorse potranno essere messe a disposizione per questo scopo.
A questo proposito l’assessore Vinci ricorda che la Legge 23/2008 ha introdotto il concetto di alloggio sociale, che però oggi non corrisponde più alla realtà che stiamo vivendo.
Un concetto non più applicabile soprattutto se si tengono presenti i costi di manutenzione degli alloggi e i criteri di assegnazione delle abitazioni pubbliche che non rispecchiano, per esempio, i reali bisogni dei cittadini, stranieri compresi.
Come ovviare allora alla carenza di fondi per l’Housing sociale e ridurre l’incidenza dell’emergenza abitativa?
Si fa strada l’idea della predisposizione di fondi immobiliari finalizzati all’Housing Sociale.
Anche se non è dato sapere come si possa giungere concretamente alla creazione di strumenti finanziari di questo genere, tanto necessari quanto difficilmente reperibili, o semplicemente pensabili, sul mercato attuale.