È la via di mezzo tra le case popolari e quelle offerte dal libero mercato: stiamo parlando dell’edilizia residenziale sociale (il cosiddetto social housing).
Ovvero alloggi “low cost” per chi, pur disponendo di redditi superiori a quelli che danno diritto all’assegnazione di edilizia residenziale pubblica, non ha la possibilità di acquistare o affittare una casa a prezzi di mercato. Famiglie monoreddito, pendolari, studenti fuori sede, immigrati, in Sicilia rappresentano la fascia maggioritaria della popolazione. Motivo per cui la Cdp Investimenti Sgr (società di gestione del risparmio controllata dalla Cassa depositi e prestiti) ha deciso di estendere i propri investimenti nell’Isola.
Il fondo nazionale messo a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti per progetti di edilizia sociale, dopo un anno di attività, è di 1,7 miliardi di euro. Per la Sicilia sarebbero disponibili 80 milioni di euro per realizzare 500-600 alloggi. Costruttori di Palermo, Messina e Catania si sono già fatti avanti. Ma per ottenere i capitali (raccolti su base partecipativa da banche, assicurazioni e casse di previdenza) soggetti privati o enti pubblici devono presentare progetti definitivi di edilizia sociale, che saranno poi valutati da una commissione. “Si tratta – ha spiegato la Cdp Investimenti Sgr – di una compartecipazione fino al 40% dell’investimento previsto dal progetto selezionato, non un prestito o un finanziamento a fondo perduto”. I soldi verranno poi restituiti con affitti e vendite a prezzi calmierati.
A Parma, dove si stanno realizzando 850 alloggi in social housing, appartamenti di circa 100 metri quadri verranno affittati a 300-400 euro al mese, contro i 700-800 euro del mercato. Mentre i prezzi per la vendita si attesterebbero a 1.800 euro al metro quadro, anziché 2.500 euro.
“L’obiettivo – ha detto Marcello Arredi, direttore generale per le Politiche abitative del ministero Infrastrutture – è che tutti i soggetti non in grado di accedere al libero mercato, possano diventare proprietari di un immobile dopo un percorso locativo. Adesso è il momento anche per le Regioni di cogliere l’opportunità dei fondi immobiliari”. Pronta la risposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Pier Carmelo Russo, che ha confermato “interesse per lo strumento del fondo e l’impegno a sfruttarlo”. Per Giuseppe Di Giovanna, presidente Ance Palermo, “è l’ennesima prova che i fondi ci sono, il vero problema sono gli ostacoli politici. I Comuni devono rinnovare i Prg e individuare le aree di edilizia economica e popolare”.