Dopo l’approvazione dei progetti da parte della Regione è necessario rendere più rapidi i tempi di attuazione delle misure. Interessate 6 mila abitazioni
L’assessorato al Governo del Territorio e all’Edilizia Pubblica Abitativa della Regione Campania ha pubblicato l’elenco delle proposte progettuali di Housing Sociale giudicate ammissibili per la definizione esecutiva di accordi con le Amministrazioni locali interessate e per la formazione del Programma Residenziale di Edilizia Sociale della Campania e del Programma Nazionale.
I progetti presentati riguardano oltre seimila abitazioni, di cui solo il dieci per cento dell’offerta è costituito di case a libero mercato, mentre il novanta per cento dell’intero programma è rivolto ad abitazioni di Edilizia Sociale, in locazione a canone sociale e sostenibile, a riscatto con patto di futura vendita ed in proprietà a prezzi agevolati convenzionati, in modo da rappresentare una variegata offerta per le fasce familiari a basso reddito.
Nel quadro delle sessantasette proposte ammesse, la provincia di Salerno è in vetta tra le province virtuose con un numero di progetti pari ad un terzo di tutto il programma regionale e la città di Cava de’ Tirreni, testimone di una spiccata esperienza nella formazione di programmi integrati di riqualificazione urbana, eccelle con quattro proposte ammesse.
Sorprende, invece, che la provincia e la stessa città di Napoli abbiano presentato e ottenuto una bassa percentuale di proposte, proprio lì dove la domanda di prima casa è altissima, soprattutto nel Capoluogo e nell’hinterland.
Buona è stata l’ammissione sia della provincia di Caserta che di Avellino e Benevento.
La ridotta partecipazione dei comuni, pari al sedici per cento pone però interrogativi rispetto alle possibilità che il bando in se stesso offriva.
Tra i soggetti partecipanti al bando, significativa e diffusa su tutto il territorio regionale è stata l’ adesione delle cooperative di abitazione, che con il venti per cento delle proposte confermano la loro presenza capillare e la loro attenzione al territorio.
I dati finora emersi prospettano un investimento complessivo regionale di oltre un miliardo e seicento milioni di Euro che riguarda sia le residenze che le infrastrutture primarie e collettive e ciò testimonia che la progettazione integrata si sta radicando anche nella nostra regione e si abbandona la concezione di residenza–dormitorio che in passato ha caratterizzato negativamente le nostre realtà cittadine.
Un elemento importante che si legge tra i dati della selezione regionale è alta l’esigenza di prima casa in Campania.
L’offerta di alloggi di edilizia sociale prevista nei progetti presentati supera addirittura e triplica la soglia minima del trenta per cento richiesta dal bando. E’ una conferma a quanto le cooperative da tempo sostengono, che cioè la nostra Regione ha necessità di avere soprattutto Edilizia Sociale per poter rispondere ad una ampia fascia di famiglie, di giovani ed anziani, che sono impossibilitati ad accedere al libero mercato.
Anche dal quadro nazionale delle proposte delle dodici regioni che hanno definito le procedure di ammissione dei progetti per la formazione del Piano Nazionale di Edilizia Residenziale, si evidenzia che l’offerta di Edilizia Sociale della Campania presenta una singolare percentuale di circa il quaranta per cento sui dati complessivi e che il Mezzogiorno presenta un’offerta di circa il settanta per cento.
Questi dati sono coerenti con quanto va da tempo sostenendo Agci, che, cioè, in Campania e nel Mezzogiorno la richiesta di Edilizia Sociale è molto più alta perché maggiori sono le difficoltà sociali e finanziarie.
Il programma varato in Campania, se accompagnato da una rapida accelerazione delle procedure degli Enti locali oggetto degli interventi, può consentire entro l’anno l’apertura dei cantieri e dare ossigeno al settore edile in forte difficoltà. Questo primo passo dovrebbe essere accompagnato da un intervento più organico sulla prima casa e sull’edilizia sociale, che potrebbe collegarsi al Maxi Fondo Immobiliare della Cassa depositi e prestiti, previsto dal Piano Nazionale di Edilizia Abitativa.
Dopo l’approvazione dei progetti da parte della Regione è necessario rendere più rapidi i tempi
di attuazione delle misure. Interessate 6 mila abitazioni
Sarebbe anche opportuno, considerata l’attenta e qualificata risposta dei privati e dei comuni alla realizzazione di Edilizia Sociale integrata, che in Campania si desse avvio ad un progetto programmatico pluriennale dell’Edilizia Sociale che riguardi anche le aree metropolitane, come Napoli e comuni ad alta tensione abitativa, affinché possano anch’essi ritrovarsi in interventi operativi in risposta alla esigenza abitativa variegata che nel corso di questi anni si è ampliata e trasformata ed è ancora senza soluzioni.
Oggi, in una condizione sociale estremamente complessa, caratterizzata dalla riduzione delle risorse, dal perdurare della crisi del lavoro, dal disagio abitativo che si trasforma in vera emergenza, da difficoltà economiche delle famiglie e delle imprese, si richiede la partecipazione unitaria degli operatori dell’edilizia ad progetto socio-economico pluriennale dell’ Edilizia Sociale.
Sarebbe auspicabile la costituzione di un tavolo di lavoro con tutti gli operatori dell’Edilizia Sociale per costruire un percorso di lavoro che serva ad accelerare i tempi di avvio dei progetti selezionati, ma soprattutto per uscire in tempi brevi da una situazione economica stagnante con un piano organico pluriennale di Housing Sociale.
*presidenza nazionale Agci – Abitazione con delega per il Mezzogiorno