In rampa di lancio il primo Fondo toscano per l’housing sociale. Uno strumento che consente di diminuire gli affitti di circa 300 euro e il costo del metro quadro anche di 700
Oltre 500 nuovi appartamenti da affittare e vendere a prezzi convenzionati. In particolare 290 destinati alla locazione e 232 all’acquisto convenzionato, per una superficie di 45.277 metri quadri interamente dedicata all’edilizia sociale privata. Sono i numeri del Fondo housing toscano, il fondo immobiliare per l’edilizia sociale che si sta costituendo nella regione: in sostanza, il primo tentativo di dare gambe ad uno strumento finalizzato al social housing anche in Toscana.
Il Fondo housing toscano ha già 400 abitazioni affittate tra Firenze, Scandicci e Prato, patrimonio dei soggetti promotori del fondo: Affitto Firenze spa (una società composta da cooperative di abitanti come Unica, cooperative edili, aziende come la Costruzioni Spagnoli, una banca come la Cassa di Risparmio di San Miniato), il Consorzio Nuova Badia (“formula” simile a quella di Affitto Firenze), le cooperativa L’Amicizia e Abitcoop di Prato.
Il Fondo punta a realizzare nei prossimi anni altri 522 alloggi, e per 122 di questi è già pronta l’area per essere sviluppata: si tratta di un terreno di 11.527 metri quadrati che si trova a Paperino di Prato. Altre aree tra il territorio pratese e Firenze sono al centro delle valutazioni dei promotori di Fht.
Del progetto si è parlato in conclusione del convegno “Edilizia sociale, città, governo del territorio”, organizzato dall’Istituto nazionale di Urbanistica, l’Anci e la Cassa depositi e prestiti investimenti sgr, che si è svolto ieri alla stazione Leopolda di Pisa.
Per capire i vantaggi del social housing è sufficiente fare un esempio. A Parma, città ben più piccola e “periferica” di Firenze e dove il Fondo per l’housing sociale è già una realtà, l’affitto di un’abitazione a prezzi di mercato si aggira sui 700-800 euro al mese e la vendita sui 2500 euro a metro quadro; un alloggio sociale, invece, viene dato in locazione ad un canone di 300-400 euro mensili e ceduto a 1800 euro al metro quadrato.
Il Fht è un’idea nata nel giugno del 2009, poco dopo il varo del cosiddetto “Piano casa” che ha aperto le porte al social housing in Italia. Attualmente il regolamento istitutivo di Fht è all’esame della Banca d’Italia, dopo aver ricevuto il via libera dalla banca depositaria e dalla società di gestione del risparmio Polaris, un operatore vigilato da Consob e Bankitalia. L’approvazione del Regolamento dovrebbe avvenire entro maggio.
“L’ingresso del Fondo nel mercato della casa toscano – dice Stefano Tossani di Fht – aprirebbe un’opportunità concreta. L’intento di noi promotori è quello di creare uno strumento aperto ad altre realtà, come i Comuni e la Cassa depositi e prestiti, che si è già dichiarata interessata alle iniziative di sviluppo che metteremo in campo. E non dimentichiamo che i Fondi sono strumenti che permettono di coinvolgere anche altri investitori come le fondazioni bancarie, che possono puntare sui rendimenti etici del sistema dei Fondi”.