Verrà aperto al primo piano dal 4 aprile. Fornirà informazioni sui bandi, sulle agevolazioni, sui servizi abitativi, sui contributi forniti dalla Regione. In base al Piano nazionale, previsti sette interventi per la realizzazione di 124 appartamenti. Sarà resa possibile da un finanziamento di 8 miliardi
Nel vortice delle politiche abitative da oggi per i cittadini c’è un punto fermo: lo Sportello Informativo per la Casa di Brescia. Il front office è stato inaugurato ieri dall’assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti, venuto a Brescia per incontrare gli attori bresciani del settore. Al primo piano del Pirellino di via Dalmazia lo Sportello Casa fornirà informazioni su bandi, agevolazioni, servizi abitativi, contributi e accompagnerà i cittadini nella ricerca delle migliori soluzioni abitative promosse dall’edilizia residenziale pubblica. L’ha ripetuto più volte ieri l’assessore Zambetti riferendosi all’Aler ma anche agli altri giocatori della partita: «Si deve essere prima di tutto costruttori di socialità». Un primo passo può essere quindi la nascita dello Sportello Casa (aperto al pubblico da lunedì 4 aprile) voluto da Regione Lombardia e Aler di Brescia. «Durante le mie peregrinazioni nelle province la domanda più frequente riguardava la raccolta delle informazioni – ha spiegato Zambetti -. Non tutti infatti possono accedere al sito internet e l’apertura dello Sportello è un’aiuto a questi cittadini».
Durante l’incontro di ieri l’assessore ha parlato della programmazione regionale sul tema casa. Il patrimonio di edilizia residenziale pubblica in provincia di Brescia è di circa 12 mila alloggi, la quasi totalità a canone sociale, occupati da 22 mila inquilini. Gli alloggi vuoti o in attesa di assegnazione non superano il 5 per cento. E a breve, si augura l’assessore, ce ne saranno altri.
L’APPROVAZIONE dei progetti all’interno del Piano Casa Nazionale porterà alla realizzazione di 7 interventi (promossi da Comune di Brescia, Aler e Consorzio Cooperativo Gruppo 10) per un totale di 124 alloggi con un finanziamento regionale di circa 8 milioni di euro. Da 4 mesi, però, i 54,8 milioni di euro del Piano Casa Nazionale sono «in attesa di sbrigare» le dovute procedure burocratiche. Se ieri al Pirellino si è discusso di politiche abitative lo si deve in parte anche alla protesta inscenata qualche mese fa da un gruppo di sfrattati proprio in cima alla sede bresciana della Regione. Al proposito Zambetti ha espresso soddisfazione per l’inserimento nel decreto milleproroghe dello slittamento dell’esecuzione degli sfratti dal 31 dicembre 2010 al 31 dicembre 2011 «nei comuni capoluogo, in quelli ad alta densità abitativa, per chi ha in famiglia soggetti deboli come anziani, malati terminali o disabili e per chi ha un reddito inferiore ai 27 mila euro». Proroga del termine, però, solo per gli sfratti per finita locazione e non per morosità.
Sul Fondo Sostegno Affitti il dirigente della sede territoriale della Regione Lombardia, Giuseppe Corsini, ha snocciolato alcuni numeri bresciani. «Nel 2010 sono state finanziate 12.600 domande (2500 nel comune di Brescia) per un totale di 10,5 milioni di euro (9 milioni regionali e 1,5 milioni comunali). Un fondo a cui non partecipa ancora la totalità dei comuni della provincia di Brescia (136 su 206)» ha sottolineato. Anche il presidente dell’Aler di Brescia, Ettore Isacchini, ha fatto appello ai comuni bresciani perchè costituiscano un Fondo di Solidarietà per le persone svantaggiate. «Oltre all’impossibilità di poter pagare l’affitto ogni mese, la crisi economica è stata talmente grave da impedire a molte famiglie di pagare regolarmente le bollette – ha affermato -. Faccio quindi un appello a quei comuni perchè sostengano i propri cittadini». Una richiesta subito raccolta dall’assessore regionale che ha garantito che «obbligheremo tutti i comuni della Lombardia, di qualsiasi colore essi siano, a istituire un Fondo di Solidarietà perchè per combattere le battaglie ci vuole la collaborazione di tutti, in Lombardia non esistono cittadini di serie a e b».
Il presidente Isacchini ha sollevato all’assessore anche alcune spinose questioni come la destinazione alla riqualificazione energetica dei fondi europei («sul risparmio energetico ci sono sconti fiscali per i privati ma non per noi») -, l’ici ( «che esce dalla porta ma rientra dalla finestra») e la cedolare secca sugli affitti.
UN EXCURUSUS Zambetti l’ha dedicato alla riepilogazione delle iniziative messe in campo da Regione Lombardia sul tema alloggi. Come, per esempio, il contributo una tantum per gli sfrattati (finanziate 965 domande), il Fondo Acquisto Prima Casa, «nel 2010 sono pervenute 740 domande da parte, soprattutto di giovani coppie, per un totale di 2,4 milioni di euro», il contributo per l’eliminazione delle barriere architettoniche (dal 2008 al 2010 spesi 2,9 milioni di euro). Inoltre, gli interventi di varia tipologia nell’ambito dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale provinciale hanno visto un finanziamento regionale di 112 milioni di euro e la costruzione di 1024 alloggi. Zambetti ha poi ricordato le iniziative che rientrano nel Contratto di Quartiere come i 304 alloggi a San Polo e il progetto di bioarchitettura di Sanpolino.
L’assessore ha anche accennato al prossimo arrivo in giunta del Regolamento regionale per l’assegnazione alloggi – «dove per la prima volta si formalizzerà l’housing sociale e dove si parlerà anche di subentro nell’assegnazione dell’alloggio» – e della volontà di creare un Fondo Immobiliare Lombardo.