Bene l’housing sociale, ma dove si deve costruire? Pd: “Bisogna trovare un’altra area dove edificare. Cesco Baseggio deve rimanere area verde”. Pdl: “Concentrare le case su una parte dell’area”
11 voti contrari, 7 favorevoli e 1 astenuto. La maggioranza del IV Municipio, dopo essere arrivata in aula con quaranta minuti di ritardo, ha deciso respingere l’o.d.g. presentato dall’opposizione in cui il Partito Democratico chiedeva la delocalizzazione delle aree dove è stato previsto un intervento di housing sociale, in base alla proposta di delibera comunale 59 del 2011.
Nessuno contesta il principio dell’housing sociale con cui si vuole dare una risposta all’emergenza casa, attraverso questo strumento di edilizia agevolata; tuttavia è polemica su dove debbano essere localizzate le cubature da costruire in un municipio che è già al collasso e che, in questo caso, si priverebbe anche di una fetta di verde.
Sconcerto dei cittadini presenti in aula, nonché dei consiglieri di opposizione dopo la votazione. Il consigliere Pd Riccardo Corbucci ha chiesto alla maggioranza di scusarsi soprattutto nei confronti dei cittadini per il ritardo portato, dichiarando poi in una nota: “Dopo aver preso in giro i cittadini dicendosi più volte contrario a questa nuova edificazione che prevede la quinta variante al Piano di Zona Casale Nei, il Presidente Bonelli cambia idea in 24 ore e si allinea all’amministrazione comunale che vuole barattare il giusto principio dell’housing sociale con quello altrettanto importante del verde pubblico, eliminando i pochi spazi verdi rimasti nel quartiere e continuando a portare colate di cemento in IV Municipio”.
Sulla stessa linea il Capogruppo Pd Paolo Marchionne: “Mi sembra che fosse necessario esprimere un parere in modo celere, e non rimandare la questione solo perché la richiesta è venuta dalla consigliera Rampini, dell’opposizione”. La stessa Federica Rampini poi dichiara: “Noi presenteremo un emendamento alla delibera della maggioranza. Se poi, a seguito degli studi degli uffici, risultasse impossibile individuare un’altra zona dove realizzare le cubature, la maggioranza si assumerà la responsabilità di costruire su un’area sottratta a verde pubblico”.
Presenti questa mattina in Consiglio una trentina di residenti di Cesco Baseggio, fra cui numerosi membri del comitato Le Tartarughe e del comitato No alla cementificazione del Parco Cesco Baseggio. Dal comitato Le Tartarughe arriva l’appello del Presidente: “Siamo oltre una quindicina di residenti che da anni ci occupiamo di curare quest’area, piantando una pianta per ogni bambino che nasce, avendo cura dell’erba, delle panchine. È l’ultima area verde rimasta nella zona,e dopo averla avuta in gestione dal Comune per anni non possono togliercela così”.
Stefano Ripanucci (Pdl), Presidente della commissione Urbanistica del IV Municipio, ha motivato così la posizione della maggioranza: “Il Comune, per poter realizzare interventi di housing sociale, ha bisogno di espropriare terreni dei privati oppure può costruire su terreni di sua proprietà. L’area verde in questione di via Cesco Baseggio è del Comune di Roma, cosa che consentirebbe di costruire in tempi celeri le palazzine evitando i tempi dell’esproprio. IN IV Municipio non ci sono altre aree di cosiddetta “pronta eseguibilità” come lo è quest’area, in cui tra l’altro ci sono già altre case in edilizia agevolata. Preciso che i metri cubi per l’housing sociale sono gli unici che siamo disposti ad accettare. La soluzione che proporremo sarà quella di concentrare l’edificazione su una parte dell’area verde, così da lasciare intatta l’area ad oggi utilizzata dai cittadini. Un’ulteriore alternativa potrebbe essere quella di delocalizzare l’intervento su un’area a servizi vicina”.
Ripanucci, insieme alla consigliera Giordana Petrella, ha poi aggiunto: “Quando il verde era terreno di conquista della speculazione edilizia rossa si chiamava area edificabile, ora che piccoli spazi di territorio che servono a dare concrete risposte alle giovani coppie e a chi vive il dramma di non avere un tetto, anche a causa delle fallimentari politiche abitative della sinistra, diventano grandi polmoni verdi da tutelare” . Appare inoltre assai strano che nel quartiere Casale Nei realizzato in gran parte con edilizia 167 risultano essere residenti proprietari molti esponenti della sinistra che oggi sono in prima linea contro tale realizzazione edificatoria”.
Venerdì la maggioranza presenterà un atto in Consiglio municipale con le proprie proposte. Nel frattempo continua la raccolta firme dei comitati contrari.