Il tema della casa e dell’housing sociale ricopre oggi un ruolo sempre più importante, sia sul versante dello sviluppo urbano che all’interno delle politiche di coesione sociale.
Il modello dell’housing sociale, che affronta il tema del disagio abitativo con l’obiettivo di realizzare progetti rivolti alle fasce più deboli della popolazione, è sempre più al centro dell’attenzione della cooperazione. Infatti il modello cooperativo risulta essere uno strumento valido per favorire l’integrazione progettuale fra il sociale e l’edilizia.
Di questo si è parlato oggi in un seminario organizzato nella sede di Legacoop Reggio Emilia. Partendo da alcune esperienze realizzate in ambito regionale, Legacoopsociali Emilia-Romagna e Legacoop Abitanti Emilia-Romagna hanno avviato un progetto di housing sociale, presentato anche nel recente Congresso regionale.
L’incontro reggiano, a cui erano presenti i rappresentanti delle cooperative di abitazione, sociali, di progettazione e quelle attive nel settore delle costruzioni, è servito per conoscere e censire meglio le attività che sono state realizzate nel territorio emiliano-romagnolo dall’incontro tra cooperative sociali e di abitanti e le potenzialità future e per valutare la realizzazione del progetto sul territorio reggiano. Sono intervenuti Simona Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia, Alberto Alberani responsabile di Legacoopsociali Emilia-Romagna, Rino Scaglioni presidente regionale di Legacoop Abitanti) e Carlo Possa, responsabile delle cooperative sociali di Legacoop Reggio Emilia. Nella discussione sono intervenute molte delle cooperative presenti. La presidente Caselli ha sottolineato il valore di alcune esperienze già in atto proprio a Reggio Emilia, con la stretta collaborazione tra la cooperativa di abitanti Andria e la cooperativa sociale Argento Vivo, che hanno dato vita ad esperienze significative e anche ad un Gruppo Cooperativo che coinvolge altre cooperative di abitazione indivisa.
“Forti delle storiche attività realizzate dalle cooperative di abitanti e orgogliosi di poter garantire alloggi sempre più ecocompatibili a prezzi inferiori a quelli di mercato – hanno spiegato i responsabili di Legacoop – riteniamo possibile ipotizzare un nuovo e rafforzato ruolo sociale della cooperazione di abitanti nella consapevolezza che, a fronte di un aumento costante di proprietari (anche immigrati), il problema dell’abitare in particolare per i giovani e per le persone con redditi bassi continua ad essere una vera e propria emergenza sociale. L’incontro fra cooperative di abitanti e cooperative sociali potrà produrre nuove risposte integrate attente ai bisogni della prima infanzia, della non autosufficienza, delle persone immigrate”. Il tutto in una situazione in cui il mercato immobiliare è in crisi e le cooperative sociali devono ridefinire i propri ambiti di intervento, stante la situazione del Welfare.
Simona Caselli, proprio partendo dalla situazione attuale e dai risultati positivi delle esperienze già avviate, ha sottolineato la necessità di avviare nuovi progetti intersettoriali, una strada che è stata condivisa anche dai molti interventi delle cooperative.