Roma e Milano sono già pronte, con il progetto di Pietralata, la prima, e i due di Bovisa Gasometri e Porto di Mare la seconda, ma sono decine i piani, le proposte, gli studi, in alcuni casi gli interventi tirati fuori dal cassetto, che i Comuni italiani hanno già elaborato e inviato all’Anci come pre-istruttoria del piano città.
Entro il 5 ottobre tutti dovranno formalizzare queste iniziative alla stessa associazione nazionale dei Comuni, al ministero delle Infrastrutture e alla cabina di regìa che sovrintenderà all’intera procedura selettiva del piano città, funzionando come una commissione di gara che stilerà, forse già entro il mese di ottobre, una graduatoria con i progetti finanziati dal Governo.
Ci sono in palio anzitutto i 224 milioni messi a disposizione dal ministero delle Infrastrutture, ma il viceministro Mario Ciaccia, padre del piano città, è convinto di poter destinare ad esso anche gran parte dei 100 milioni del programma di risanamento energetico delle scuole (cogestito dal Mit e dal Miur) e gli 1,6 miliardi per il social housing affidati al Fondo investimenti per l’abitare (Fia) della Cassa depositi e prestiti, che era partito per promuovere iniziative cofinanziate da privati almeno al 60%, ma si è dovuto arenare per mancanza di cofinanziamenti[…] © Riproduzione riservata
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