Comune di Benevento

Intervento del consigliere comunale a Palazzo Mosti, Enrico Castiello sulla questione dell’housing sociale: “Spesso accade – si legge in una nota – che la città torna ad interrogarsi su argomenti oramai alle spalle, apparentemente consolidati, archiviati. Mi riferisco all’housing sociale approvato in Consiglio Comunale nella seduta del 21 dicembre 2012 che prevederebbe vari super-insediamenti edilizi in diverse zone della città. Ritorna quindi in auge e si riapre confronto e discussione soprattutto sull’insediamento di Santa Clementina per discuterne sulla entità e su tutta una serie di elementi che non convincono ancora, forse non hanno mai convinto, alla luce di un nuovo “interesse pubblico” a mio parere, ancora tutto da esaminare.

Quale consigliere comunale di maggioranza, unitamente al Consigliere Zoino Mario, mi sono premurato di chiedere un ulteriore Consiglio Comunale sull’argomento, anche grazie alle ulteriori firme dei tanti consiglieri di opposizione, per un nuovo confronto politico e meglio capire se quell’insediamento faccia il bene o meno della città e se vi sia davvero un interesse pubblico: il futuro Consiglio Comunale si esprimerà ancora ritornando sull’argomento ed avrà la possibilità di annullare il precedente atto in “autotutela”.

Certo – prosegue Castiello – le dichiarazioni ultime in Commissione Urbanistica dell’Assessore Coletta sull’housing sociale di Santa Clementina non lasciano scampo alle decisioni assunte in Consiglio e sulla relativa attuazione. Sebbene quelle argomentazioni siano state all’epoca tutte regolarmente sollevate in Consiglio Comunale oggi sembrano avere un peso diverso, oggi appaiono come un macigno sulla passata decisione e credo vadano valutate attentamente.

Egli afferma che il progetto insiste su un area che il piano territoriale di coordinamento provinciale ed il piano urbanistico comunale definiscono e tutelano come “corridoio ecologico”; è contrario alla destinazione urbanistica del Puc che per i terreni che dovrebbero “ospitare” il progetto in questione prevede “zona agricola”; ricade in una zona ad alto rischio idrogeologico; si sviluppa su un’area che, con tutta certezza, nasconde preesistenze archeologiche.

Credo che tanto basti per ritornare in Consiglio e verificare la effettiva esistenza o meno dell’interesse pubblico. All’Assessore Coletta, quindi, vanno i ringraziamenti per essersi espresso. Se l’area di Santa Clementina è prevista dal puc quale zona agricola chi ha redatto il nuovo strumento urbanistico entrato in vigore l’8 gennaio 2013 (dieci giorni dopo l’approvazione in Consiglio dell’Housing sociale) come può, dopo aver chiesto in passato e precisamente dal 2009 agli amministratori attivi tutte le relative approvazioni sul puc (Consiglio e Giunta), me compreso, oggi chiederci di fare qualcosa di diverso ed andare controcorrente o addirittura disconoscere quelle scelte che apparivano le più giuste per una crescita armoniosa della città da un punto di vista urbanistico, sociale, economico, ambientale. Poi, non dimentichiamo che con il puc si è assunti l’onere di tutelare le aree ai margini dei fiumi quali “corridoi ecologici”.

E ancora, poichè sull’area in questione insistono certamente preesistenze archeologiche, che non sono altro la nostra storia da rispettare e recuperare, capisco sempre più le scelte amministrative sul puc e le giuste vocazioni del nostro territorio e sempre meno le “opportunità avventate” dell’ultima ora. L’augurio di tanti – conclude il consigliere – è che in futuro in quell’area possa venire alla luce un parco archeologico, in un contesto consono”.