Aule, cliniche, bar e musei, così la città cambia volto. Il vademecum dell’Ordine degli Architetti di Torino: un piano in 10 punti aperto ai contributi
Per gli architetti la Fase 2 può rappresentare un’occasione inaspettata per ripensare gli ambienti di lavoro, di
svago, di apprendimento, di vita e per questo stanno lavorando alla riprogettazione di 10 tipologie di spazi in ottica post Covid 19. L’obiettivo è realizzare in tempi brevi un vademecum che sarà consegnato agli amministratori e reso pubblico. Alla base di tutto c’è una visione della città incentrata sui principi della sostenibilità e dell’accessibilità universale, quali prerequisiti indiscutibili.
Per quanto riguarda gli spazi dell’abitare, secondo gli architetti vivere fuori città per avere più verde domestico potrà diventare la scelta di molti. Ad esempio, nei condomini si dovrà pensare a locali nuovi per consegne a domicilio e kit di emergenza, curare i sistemi di disinfezione degli ascensori e negli appartamenti ripensare il ricircolo d’aria. Altro punto sono gli spazi di cura risultati fragili nell’emergenza. Serve un grande piano per ripensare gli ospedali, per renderli modulari e flessibili per rispondere ai picchi di richieste. Dunque strutture prefabbricate. E spazi di social housing al posto delle Rsa.
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Fonte: La Stampa, Torino