FINE CANTIERE: NOVEMBRE 2014
VIVO AL VENTI
Vivo al Venti si trova al numero civico 20 di via Milano a Torino, in un edificio storico progettato dall’architetto Juvarra. L’intervento è situato in un’area di cerniera tra il centro cittadino, Porta Palazzo e il Quadrilatero romano, in una posizione strategica in prossimità di punti strategici del quartiere (servizi, fermate mezzi di trasporto pubblico, esercizi commerciali), moltiplicando così le opportunità, le attività e le relazioni che intorno all’abitare si possono sviluppare. Vivo al Venti è in classe energetica B Cened e propone 34 appartamenti in locazione a canone calmierato e accoglie diverse funzioni, contribuendo in modi differenti allo sviluppo del territorio. L’edificio offre, assieme alle abitazioni, uno spazio comune in cui i residenti possono condividere il tempo libero e organizzare attività condivise, locali destinati ad attività produttive o commerciali oltre alla connessione con progetti di promozione del territorio, come il progetto Porta Palazzo Zero Sei.
Via Milano si trova in un quartiere oggetto di un’estesa opera di riqualificazione e di un programma di rigenerazione urbana e sociale coordinato dal Comitato Progetto Porta Palazzo. Negli ultimi anni l’area è stata interessata da diversi progetti, molti dei quali attorno al tema del cibo e dell’arte contemporanea dando voce alla vocazione naturale del quartiere. Tra questi il progetto delle «Residenze d’artista» per la permanenza temporanea di artisti e curatori in luoghi scelti dell’area, Nel quartiere hanno sede studi di architetti, atelier di artisti e stilisti, locali alla moda, eventi culturali, spazi museali ed espositivi, ma anche una portineria di comunità che fornisce diversi servizi al quartiere. L’intervento s’inserisce dunque in un contesto vivace dove la comunità è stimolata a proporre attività collaborative in dialogo con il quartiere. Questo processo è stato accompagnato tra il 2015 e il 2016 da FHS che ha guidato gli abitanti nella definizione delle attività, delle regole di utilizzo degli spazi comuni e, più in generale, della gestione dell’abitato in affiancamento al gestore dell’immobile. Nel 2023 il programma di accompagnamento alla comunità è stato riproposto, in particolare FHS ha affiancato la SGR nell’individuazione di un nuovo Gestore Sociale con funzione principalmente di Community Management, al fine della rilevazione dei bisogni e delle aspettative della comunità di abitanti per il rilancio del progetto sociale in particolare per valorizzare l’utilizzo dello spazio comune e lo sviluppo delle attività collaborative.
Per il progetto Vivo al 20, FHS si è occupata di: progettazione e conduzione del programma di start up (Community engagement), affiancamento alle attività di gestione sociale e alcuni aspetti della comunicazione del progetto, ovvero l’affiancamento per la creazione dell’identità visiva del progetto e l’implementazione dei contenuti del sito web (Divulgazione e formazione).
Il progetto ha previsto il recupero dell’immobile tramite un intervento di restauro e risanamento conservativo le cui scelte principali hanno comportato:
- il mantenimento della destinazione commerciale per le unità localizzate al piano terreno;
- il cambio di destinazione d’uso di alcune unità localizzate al piano primo da commerciale a residenziale;
- il cambio di destinazione d’uso da terziario a residenziale per le unità localizzate al piano secondo;
- la modifica a tutti i piani del layout distributivo delle unità esistenti.
In considerazione del valore storico, architettonico e artistico dell’edificio, parallelamente alle attività di progettazione ed in accordo con la Soprintendenza, sono state eseguite delle indagini approfondite sullo stato di conservazione delle strutture e del patrimonio decorativo, che hanno restituito una mappatura dello stato di fatto ed una progettazione attenta degli interventi di restauro da effettuare. Particolare attenzione è stata posta al piano nobile (terzo fuori terra) caratterizzato da soffitti a cassettoni e decorazioni di notevole pregio, in gran parte recuperate e accuratamente restaurate da personale specializzato secondo un progetto di intervento concordato con gli enti di tutela.